rotate-mobile
Cronaca Baggio / Via Creta

Gay picchiato da baby gang: minacciato di morte dopo arresti

Lunedì 30 settembre erano stati arrestati in 4 e altri 12 erano indagati. Tutti giovani componenti di una baby gang che faceva il bello e il cattivo tempo nella zona di Baggio

Lunedì 30 settembre erano stati arrestati in 4 e altri 12 erano indagati. Tutti giovani componenti di una baby gang che faceva il bello e il cattivo tempo (video) nella zona di Baggio, a Milano.

Tra le loro vittime un disabile 50enne, quotidianamente vessato perché transessuale. L'uomo ha subìto insulti dalle finestre del suo condominio, botte, rapine. Per mesi non è nemmeno uscito di casa, fino a quando la polizia non l'ha rassicurato.

L'uomo, disabile al 70%, e che vive solo, veniva vessato da anni in un palazzone popolare nella periferia sud, dove abitavano i capi (due fratelli gemelli 17enni) della baby gang che spadroneggiava nel quartiere. Insulti omofobi (gridati al suo indirizzo anche dalle finestre del condominio) e schiaffi erano quasi all'ordine del giorno, e in due occasioni è stato anche picchiato a sangue e rapinato: la sua 'colpa' era quella di mantenere sembianze il più possibile femminili e di non nascondere le sue tendenze sessuali.

Dopo gli arresti, purtroppo per l'uomo l'incubo sta proseguendo: il 50enne, che è seguito dai servizi sociali, è stato costretto a scappare dal condominio dove abita dopo aver ricevuto nuove minacce di morte da parte di altri membri della banda e dei loro famigliari, sottocasa. 

''Se ti presenti davanti ai giudici - le hanno detto - sei morta''. E lei è scappata, ma giura di non volersi nascondere. 

"Mi chiamo Roberto, ho faticato tanto nella vita a trovare me stessa e ora, superato abbondantemente i 50 anni, non voglio certo nascondermi''. A dirlo, con piglio energico per nascondere la paura, è Giusy, il nuovo nome del transessuale.

''Ora mi chiamo così e mi devono rispettare - dice all'Ansa - non ho mai fatto niente di male e non voglio più nascondermi come un topo''. L'incubo di Giusy è iniziato lo scorso Natale, quando si è trasferita in un piccolo appartamento dell'Aler in via Creta, nella periferia sud del capoluogo lombardo, dove opera una gang di spacciatori e teppisti che ogni giorno appena lo vedevano lo facevano bersaglio di insulti, minacce, schiaffi, fino alle bastonate che lo hanno mandato in ospedale. 

''Portatemi in un altro alloggio - chiede disperata - qui la mia vita ormai è un inferno''.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Gay picchiato da baby gang: minacciato di morte dopo arresti

MilanoToday è in caricamento