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Cronaca Cimiano / Via Padova

Via Padova, i gestori dello Spazio Ligera: "Noi minacciati e aggrediti da una banda di balordi"

I proprietari del locale denunciano su Facebook le minacce subite, le botte e i tentativi di estorsione da parte di due malviventi, chiedendo per la zona di via Padova un futuro migliore

"Per qualche mese siamo stati vittime, noi del Ligera, e non solo noi in verità, di una sorta di banda di balordi". Queste le parole dei gestori dello Spazio Ligera di via Padova, che attraverso un post su Facebook rendono pubblica la situazione che hanno vissuto. "Abbiamo ricevuto minacce di chiusura del locale, dicevano che non ci avrebbero fatto più lavorare se non gli pagavamo il pizzo" - ha raccontato a MilanoToday Federico Riccardo Chendi, uno dei proprietari dal locale - "poi una sera uno dei due malviventi è arrivato a tirarci un pugno". Questo incubo fatto di minacce, tentativi di estorsione e vere e proprie aggressioni fisiche sembra però essere finito nella notte tra sabato 7 e domenica 8 luglio, quando uno degli artefici delle violenze, verbali e non, è stato arrestato dai carabinieri del nucleo radiomobile.

Come operavano i criminali

Quella sera il malvivente, un italiano di 44 anni, aveva tentato di estorcere denaro ai proprietari del locale intimidendoli con il suo pitbull. Ma i gestori hanno chiamato subito i carabinieri, i quali, una volta intervenuti, sono riusciti a intercettare l'uomo nelle vicinanze del Ligera, da cui si stava allontanando temendo l'arrivo delle forze dell'ordine, e l'hanno arrestato. "Speriamo che l'arresto sia un segnale forte per gli altri commercianti del quartiere", ha detto Chendi, "anche se si tratta criminali 'di basso livello', che operano da soli, sono comunque pregiudicati e, se gli si lascia spazio, rischiano di ottenere controllo sul territorio. Non siamo gli unici ad aver subito le minacce di questi due. Entravano in diversi negozi prendendo la merce senza pagare o riuscendo a farsi dare soldi dalla cassa".

"Questa è una storia che non avremmo voluto raccontarvi, ma finalmente è finita, e per questo vale la pena provare a ricostruirla", continuano i proprietari del Ligera sulla loro pagina Facebook, "una sorta di banda di balordi, italiani mi spiace per chi era pronto a speculare, hanno provato in ogni modo ad estorcerci dei soldi, ci hanno minacciato, ci hanno anche aggredito, e non ci era mai capitato, in dieci anni mai, ovviamente abbiamo fatto sempre riferimento alle forze dell'ordine, non abbiamo mai avuto la tentazione di farci giustizia da soli". L'arresto dell'uomo, parte della coppia di malviventi che minacciava i titolari del locale, è stato quindi il risultato della stretta collaborazione tra il Ligera e i carabinieri. Nessuno degli altri negozianti della zona però aveva denunciato le minacce subite "Spesso si tratta di stranieri che fanno fatica a fidarsi delle forze dell'ordine. Ma con questo arresto qualcosa è cambiato. Speriamo che anche gli altri smettano di avere paura".

La speranza per via Padova

"Noi abbiamo sempre creduto in via Padova, non vogliamo e non accettiamo che sia peggio di Milano". Concludono nel loro post Federico Riccardo Chendi e Riccardo Bernini, che dal 2007 gestiscono il Ligera, auspicando per la zona di via Padova un futuro migliore, che abbia magari le stesse sembianze del loro locale: un luogo vivace, di cultura e musica, con un legame particolare con la storia del capoluogo lombardo. "Non siamo un'eccezione nel quartiere, ci sono altre realtà come la Salumeria del Design o la Cascina Martesana (a cui hanno dato fuoco perché, sembra, aveva allontanato degli spacciatori) che lavorano perché via Padova sia più viva e vivibile. Questi episodi di piccola criminalità crescente vanno soffocati sul nascere affinché il quartiere possa continuare a rialzare la testa come già sta facendo".

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