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Il racconto / Garibaldi / Piazza Gae Aulenti

Le strappano i capelli e la rapinano: terrore per una giornalista a Milano

Poi l'intervento provvidenziale di un ristoratore della zona, che ha bloccato uno dei malviventi: l'uomo era armato

Inseguita, aggredita e rapinata mentre camminava nel cuore di Milano. La giornalista e critica enogastronomica bresciana Annalisa Cavaleri ha vissuto una serata da incubo all'ombra della Madonnina, che difficilmente dimenticherà e che ora ha deciso di raccontare pubblicamente, a distanza di un mese, con un reel sulla sua pagina Instagram.

La giornalista aggredita a Milano

Erano circa le 23 del 31 gennaio: Cavaleri stava passeggiando nella zona di piazza Gae Aulenti, quando si è accorta che un ragazzo e una ragazza la stavano seguendo. Affrettare il passo non è bastato: "Hanno aspettato che fossi sola - racconta la giornalista su Instagram - io istintivamente ho tolto il cellulare dalla tasca, pensando di chiamare qualcuno. A quel punto loro, da dietro, mi hanno dato un pugno in testa, strappato una ciocca di capelli e il cellulare. Poi sono caduta e ho urlato per chiedere aiuto".

Poi l'intervento provvidenziale di un ristoratore della zona. "Il caso ha voluto che, nello scappare, i due malviventi passassero davanti alla trattoria Il Marinaio. Il titolare Danilo Priscindaro - spiega la giornalista bresciana - si è accorto di quello che stava accadendo, ha rincorso il ragazzo, lo ha fermato e ha preso il mio telefono, ma quello è il meno: se non ci fosse stato lui non avrei avuto nessun aiuto in un momento di paura e di shock. Non solo: il rapinatore non sarebbe stato assicurato alla giustizia. Gli sono molto riconoscente: si è pure incrinato due costole per me”.

"Aveva un coltello in tasca"

Una serata da incubo terminata con la denuncia presenta in questura e il ricovero in pronto soccorso per le medicazioni del caso. "Una storia brutta, ma finita bene: la persona che mi ha aggredito aveva un coltello a serramanico in tasca, quindi poteva andarmi molto peggio. Non devono essere i cittadini o i ristoratori a evitare che queste cose succedano, ma le forze dell’ordine che dovrebbero presidiare il territorio", conclude Cavaleri.

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