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Cronaca

Giulia Ligresti è libera: era a San Vittore da ottobre

Accolta una richiesta di sospensione pena dei suoi avvocati: il fratello Paolo è stato assolto per gli stessi fatti e le sentenze sono quindi "inconciliabili"

Giulia Ligresti, imprenditrice e figlia di Salvatore, è stata scarcerata. Lo ha deciso la Corte d'Appello milanese, accogliendo una richiesta di sospensione della carcerazione presentata dai legali della donna, Davide Sangiorgio e Gian Luigi Tizzoni. La Ligresti era stata portata a San Vittore il 19 ottobre, quando il giudice di sorveglianza di Torino Elena Bonu aveva respinto la messa in prova come alternativa al carcere.

La Ligresti era stata condannata, nel 2013, a 2 anni e 8 mesi di carcere (con patteggiamento) insieme alla sorella Jonella e al padre Salvatore con l'accusa di aggiotaggio e falso in bilancio di Fonsai. In quell'anno, per oltre un mese, era già finita in carcere a Vercelli, prima del processo, che aveva poi atteso ai domiciliari. 

Ora la Corte d'Appello milanese ha accolto la richiesta di sospensione della carcerazione nell'ambito di una più generale richiesta di revisione del patteggiamento: il fratello Paolo è stato infatti appena assolto (con sentenza irrevocabile) per gli stessi fatti, nel filone milanese dell'inchiesta su Fondiaria-Sai. Due sentenze (la condanna per Giulia, l'assoluzione per Paolo) che i legali della donna ritenevano inconciliabili. L'Appello ha dato loro ragione, al di là di qualsiasi decisione nel merito. 

La figlia di Salvatore Ligresti - scomparso a maggio 2018 - potrà quindi proseguire con il percorso di messa in prova, non con attività di "design e relazioni pubbliche" come dapprima emerso ma, precisa l'avvocato Gian Luigi Tizzoni, "volontariato in una associazione indicata dall'ufficio esecuzione pene del Tribunale di Milano". 

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