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Cronaca Stadera / Via Francesco Brioschi, 65

Strage via Brioschi, Giuseppe Pellicanò chiede di uscire dal carcere di San Vittore

Il pubblicitario, ritenuto il responsabile dell'esplosione che lo scorso 12 giugno ha ucciso sua moglie e due giovani studenti, ha chiesto la scarcerazione al Tribunale del riesame

Nonostante sia considerato l’unico responsabile. Nonostante lui stesso abbia ammesso di aver svitato quel tubo. Nonostante il gip tema che possa ancora “indirizzare la sua rabbia verso le figlie”. I legali di Giuseppe Pellicanò, il pubblicitario di cinquantuno anni arrestato il 1 luglio per la strage di via Brioschi, hanno chiesto al tribunale del Riesame la scarcerazione del loro assistito. 

Esplosione a Milano, scoppio in via Brioschi - FOTO © MILANOTODAY

Gli avvocati Giorgio Perroni e Francesco Giovannini hanno infatti depositato a palazzo di giustizia un’istanza di revoca dell’ordinanza di custodia in carcere. Pellicanò, che si trova a San Vittore, durante l’interrogatorio di garanzia aveva ammesso che la sera prima della strage era “euforico” per gli psicofarmaci che prendeva e di aver svitato il tubo del gas, pur senza voler uccidere la sua compagna, Micaela Masella, e le sue figlie

Esplosione in via Brioschi - Foto B&V Photographers

Nell’esplosione del 12 giugno, però, avevano perso la vita proprio Micaela - che aveva involontariamente innescato la deflagrazione - e Chiara e Riccardo, due studenti ventisettenni che vivevano nella casa accanto a quella della famiglia Pellicanò. Nello scoppio erano rimasti gravemente feriti lo stesso presunto assassino e le due bimbe, che erano state a lungo ricoverate al Niguarda, dove la più piccola era stata anche sottoposta a un trapianto di pelle per curare le ustioni

Esplosione via Brioschi, l'arcobaleno sopra le case del dramma

A muovere la mano assassina del pubblicitario, secondo le indagini, sarebbe stata la decisione di Micaela di lasciare la casa - da due anni i due erano ormai separati - per andare a vivere con il nuovo compagno. Una scelta che Pellicanò, già in cura per depressione, non avrebbe accettato

Al momento, gli avvocati dell’imputato si sono riservati di depositare in udienza i motivi della richiesta di scarcerazione. Ma, ad ora, l’udienza davanti al tribunale del Riesame non è ancora stata fissata. 

Via Brioschi, candele in ricordo delle vittime

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