Durante l’interrogatorio-fiume di ieri, il re delle bonifiche Giuseppe Grossi ha raccontato ai magistrati di aver fatto rientrare 12 milioni di euro dalla Svizzera. Grossi, insieme ad alcuni collaboratori, è stato arrestato ormai un mese fa nell’ambito dell’inchiesta Montecity-Santa Giulia.

Il denaro in questione era depositato sul conto “Caccia e Pesca” acceso presso una filiale della Ubs di Chiasso. “Con il rientro di questa somma e il pagamento di oltre i 13 milioni di tasse già nelle scorse settimane, Grossi ha pagato tutto quello che doveva. Ora è detenuto senza ragione” ha detto uno dei legali dell’imprenditore.

Proprio oggi il giudice per le indagini preliminari dovrebbe decidere sulla richiesta legali di Grossi di scarcerarlo a causa delle sue condizioni di salute: l’uomo infatti si trova al momento nella clinica penitenziaria dell’ospedale San Paolo.

Grossi, secondo i suoi legali, avrebbe un “quadro clinico drammatico: qualora dovesse intervenire un'aritmia rimarrebbero pochi minuti per salvarlo” hanno ribadito gli avvocati.

Secondo i medici che lo hanno visitato, il fatto che abbia delle patologie cardiache significa che ci sono “fattori di rischio per la salute e per la vita del detenuto. In particolare, la riserva funzionale cardiaca è assai ridotta e ciò significa che anche un modico evento che richieda l'aumento della performance cardiaca... potrebbe determinare una condizione di insufficienza cardiaca, ossia di scompenso funzionale che potrebbe risultare di particolare gravità”. Il rischio di episodi ischemici quindi è reale.

La procura si è invece opposta alla scarcerazione per esigenze probatorie.