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Cronaca

"Il circo non è un mondo magico": la Lav protesta davanti al Palasharp

Si è tenuta ieri sera alle 18 e 30 la manifestazione della Lav e altre associazioni epr la difesa degli animali che, davanti al Palasharp, hanno protestato all’apertura dello spettacolo del Circo Ringling Bros and Barnum & Bailey, in cartello fino a domenica prossima. Le foto

Il circo non è un mondo magico: questo uno degli slogan della manifestazione di ieri promossa da alcune associazioni per la difesa degli animali, come Lav e animalisti italiani, che hanno tentato attraverso la distribuzione di materiale informativo di redimere o quantomeno sensibilizzare gli spettatori che si accingevano a prendere parte all’apertura dello spettacolo del Circo Ringling Bros and Barnum & Bailey, in cartello al Palasharp di Lampugnano fino a domenica prossima.

Dalle 18.30 i manifestanti, una trentina di persone, hanno fatto sentire la propria voce mostrando cartelli e ricordando ai passanti che non è tutto oro ciò che luccica e che spesso dietro uno spettacolo in cui sono coinvolti animali si nascondono trattamenti non conformi alle norme in materia. Oltre a contestare gli spettacoli circensi in generale, la protesta era rivolta specificamente contro il circo Barnum & Bailey che secondo un dossier della Peta (People for Ethical Treatment of Animal), associazione animalista riconosciuta a livello mondiale, si è reso colpevole di varie infrazioni, dal trattamento improprio di animali pericolosi all’inadeguatezza delle cure veterinarie.

Il circo è stato più volte denunciato dalle autorità statunitensi  per non aver rispettato gli standard minimi previsti dall’ Awa (Animal Welfare Act) per l’utilizzo degli animali nelle esibizioni. Secondo il dossier, le testimonianze degli ex operatori del circo hanno mostrato come gli animali fossero oggetto di trattamenti crudeli, sia nell’addestramento che nel trasporto e come spesso fossero costretti ad esibirsi nonostante le loro pessime condizioni di salute, dovute alla vita in cattività. Il dato di fatto che conferma queste testimonianze è l’alto numero di animali, circa trenta, che sono deceduti negli ultimi anni, molti di questi non erano nemmeno stati registrati presso le autorità statunitensi e la loro morte è stata scoperta solo grazie alle testimonianze degli  ex dipendenti.

I manifestanti hanno anche voluto far pressione sulle autorità che hanno concesso i locali del Palasharp perché bloccassero lo spettacolo a causa delle norme igieniche e del pericolo per la salute degli spettatori, altre questioni mostrate dal dossier della Peta e per il quale il circo è stato oggetto di investigazione. Qualche anno fa un ceppo umano del virus della tubercolosi è stato ritrovato in molti elefanti asiatici e tra le violazioni contestate al circo c’è anche quella della mancanza di test in grado di scongiurare qualsiasi diffusione della malattia. Gli attivisti hanno infine annunciato che la contestazione non si placherà fino a domenica, ultimo giorno di spettacolo.
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