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Cronaca

In stazione centrale un treno con 38 profughi. Le reazioni

In stazione centrale arriva un treno con 38 profughi. Formigoni: "Accoglienza ai profughi, non a clandestini". De Corato: "Presidiare i Cie". Striscione di CasaPound.

Un treno con a bordo 38 immigrati, presumibilmente nordafricani, è arrivato intorno alle 9.30 in stazione Centrale. Gli stranieri, partiti ieri sera da Bari, sono stati bloccati dalla polizia che sta procedendo alle pratiche di identificazione. La procedura proseguirà presso l'ufficio immigrazione di via Cagni dove gli immigrati saranno trasportati con dei pullman.

STRISCIONE DI CASAPOUND - «L'Europa muore a Tripoli, l'Italia muore a Lampedusa». E questo, sempre sull'argomento immigrazione, è il testo dello striscione a firma CasaPound Italia comparso nella notte sul cavalcavia Eugenio Bussa in Porta Garibaldi «per stigmatizzare il comportamento vergognoso del governo italiano e dell'Unione europea sulla guerra in Libia e sulla gestione del tragico esodo di profughi e immigrati dal Nordafrica che sta facendo del nostro Paese, da Ventimiglia a Lampedusa, la prima vittima dell'ingordigia anglo-americana e dell'irresponsabile egoismo francese», si legge in un comunicato.

FORMIGONI: "SI' A PROFUGHI, NO A IMMIGRATI" - «Se ci si viene a parlare di emigrati, questi non sono persone in pericolo di vita. Sono per ora immigrati illegati», che «diventeranno immigrati clandestini» per i quali è previsto «il rientro nel Paese d'origine». Così il presidente della Regione, Roberto Formigoni, a margine di un convegno in Assolombarda, ha commentato le prime indicazioni emerse dall'incontro del governo con gli enti locali e la richiesta del premier Silvio Berlusconi di accogliere non solo i profughi ma in generale i migranti. «Da due settimane in qua la richiesta che ci è stata fatta - ha detto Formigoni - è di essere pronti ad accogliere i profughi, cioè gente che fugge dal proprio Paese perchè in pericolo di vita. Oggi stiamo ad ascoltare ciò che il governo ci propone di nuovo. Sull'accoglimento dei profughi credo che non ci fossero obiezioni: quando vedi un uomo o una donna in pericolo di vita devi avere la solidarietà necessaria per salvargliela».

DE CORATO: "CE LI TROVIAMO IN CASA" - «Come avevamo paventato, dal Sud Italia cominciano ad arrivare a Milano i treni dei maghrebini. Un déjà vu perché a febbraio 118 tunisini, scappati da alcuni centri di accoglienza, erano stati fermati su un convoglio ferroviario diretto a Milano. E altri 21 extracomunitari privi documenti, provenienti da Roma e diretti a Parigi, erano stati fatti scendere alla stazione di Milano Lambrate. È urgente che le tendopoli, così come la strutture di accoglienza, siano presidiate da militari e Forze dell'ordine, soprattutto al Sud dove (alcune foto lo testimoniano) svignarsela saltando le reti sembra un gioco da ragazzi. Altrimenti d'ora in avanti ci dobbiamo aspettare vagonate di fuggiaschi al Nord che cercano la via della Francia. Che poi ce li rispedisce indietro. E si finisce di fare il gioco a chi rimane la Peppa Tencia», lo comunica il vicesindaco e assessore comunale alla Sicurezza Riccardo De Corato.

DON COLMEGNA: "ERRORE DISTINGUERE TRA CLANDESTINI E IMMIGRATI" - Di tutt'altro verso la nota congiunta di Casa della Carità, Avvocati per Niente e Asgi Lombardia. I tre responsabili (don Virginio Colmegna, Alberto Guarisco e Livio Neri) scrivono che «la distinzione tra clandestini e rifugiati non si può fare in un solo giorno, perché ha bisogno di tempo per le verifiche, e comunque è sbagliato distinguere tra emigrazione economica e politica». Continuano i tre: «Il governo, come già avvenuto in altri casi, può emanare un decreto che consentirebbe agli interessati di transitare legalmente verso altri paesi europei, o di godere di un soggiorno regolare in Italia». Chiaro il riferimento, tra l'altro, alla situazione di Ventimiglia, dove stazionano diverse centinaia di tunisini che vorrebbero entrare in Francia ma non vi riescono a causa dell'interposizione delle forze dell'ordine d'Oltralpe. «Espulsioni di massa e immediate - concludono i tre - oltre a essere illegali sono anche inefficienti perché produrrebbero migliaia di clandestini che vagano per l'Europa, e sono lesive del diritto alla sopravvivenza e alla dignità di ogni essere umano».

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