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Cronaca Senago

Omicidio Tramontano, Impagnatiello: "Ho ucciso perché ero stressato"

Il barman killer ha spiegato agli inquirenti i motivi dell'omicidio. Esclusa l'aggravante della premeditazione

Nessun reale motivo, solo stress determinato dalla "gestione delle due ragazze", con cui intratteneva relazioni parallele, ma anche dal fatto che della sua doppia vita fossero venute a conoscenza altre persone, tra cui alcuni colleghi di lavoro. È quello che ha spiegato Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso Giulia Tramontano, durante l'interrogatorio per la convalida del fermo a San Vittore.

Nel frattempo è stato confermato il fermo per il 30enne che attualmente è accusato di omicidio volontario aggravato, interruzione non consensuale della gravidanza e occultamento di cadavere. Il giudice per le indagini preliminari, Angela Minerva, ha escluso le aggravanti della premeditazione e della crudeltà sottolineando che "l'azione omicidiaria non risulta, allo stato, caratterizzata da particolare pervicacia, tenuto conto del tipo di arma utilizzata e del numero e dell'entità dei colpi inferti". Per la premeditazione il gip, che ha citato casi di giurisprudenza, ha puntualizzato che da quando è sorto il proposito di uccidere al momento in cui Impagnatiello ha accoltellato Giulia non sarebbe trascorso un arco di tempo sufficiente per riconoscere l'aggravante.

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Non solo. Durante l'interrogatorio di convalida del fermo Impagnatiello ha cambiato versione dei fatti. Giulia Tramontano non avrebbe cercato di farsi male con un coltello da cucina, poco prima che il compagno prendesse l’arma e la usasse per ucciderla, ma si sarebbe ferita "inavvertitamente "mentre stava cucinando. Ai pm, invece, mentre confessava l’omicidio, Impagnatiello aveva raccontato che la 29enne incinta si sarebbe procurata dei tagli sulle braccia da sola, con il coltello con cui stava cucinando e poi si sarebbe inferta anche "qualche colpo all’altezza del collo". A quel punto lui "per non farla soffrire" - sono le sue parole - le avrebbe a sua volta "inferto tre o quattro colpi all’altezza del collo". La versione non ha mai convinto gli inquirenti e adesso è stata smentita dallo stesso Impagnatiello.

Nel frattempo la famiglia del killer si è schierata dalla parte della giustizia. "Alessandro, ti prego, dì tutta la verità, ormai non puoi scappare da nulla. Hai rovinato tutti quanti, devi dire tutta la verità". Questo l’appello di Sabrina Paulis, la mamma del 30enne. La donna, intervistata da ‘La vita in diretta’ si è rivolta al figlio: "Perché l’hai fatto? Non dovevi farlo! Non dovevi farlo, Alessandro, hai rovinato la vita a tutti".

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