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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Bovisasca / Via Dante Chiasserini

Rifiuti e soldi: il comune parte civile nel processo per l'incendio di via Chiasserini

L'incendio doloso era divampato a ottobre 2018, i pompieri lavorarono per 15 giorni

Il comune di Milano si è costituito parte civile al processo per l’incendio doloso di via Chiasserini dell’ottobre 2018, che vede complessivamente tredici persone imputate per la gestione abusiva di rifiuti speciali stipati all’interno dell’azienda in zona Bovisasca e poi distrutti dalle fiamme. La notizia è stata resa nota da Palazzo Marino con una nota.

Traffico di rifiuti: 12 arresti

"Un atto necessario — lo ha definito l’assessore all’ambiente Marco Granelli —. A nome di tutti i cittadini il Comune vuole essere parte di questo processo. Quello di via Chiasserini è stato un episodio che ha preoccupato tutta la città e sul quale bisogna fare chiarezza".

Video | Lo spaventoso rogo in via Chiasserini

L'incendio di via Chiasserini

Le indagini della polizia e del Noe erano partite proprio la notte del 14 ottobre, quando la discarica di via Chiasserini era andata a fuoco. Per domare le fiamme era stato necessario l'intervento di 172 equipaggi dei pompieri, che avevano lavorato quasi per quindici giorni, anche per scongiurare il rischio diossina

Da quel rogo, senza ombra di dubbio doloso, gli investigatori hanno iniziato il loro lavoro e sono arrivati alla Ipb Italia Srl, che aveva preso il capannone in gestione dalla Ipb, assolutamente estranea a ogni vicenda. 

Nelle fiamme quella notte erano andate in fumo 13mila tonnellate di rifiuti illegali — quasi tutta plastica —, che lì in realtà non dovevano esserci. Quell'immondizia, che era nascosta da tre container sistemati in verticale, avrebbe creato una montagna di rifiuti alta cinque metri se distribuita su un intero campo di calcio. 

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