Aiutò il suo capo a incendiare ex falegnameria: arrestato a Milano
L'uomo è accusato di avere aiutato il suo datore di lavoro a incendiare la struttura per convincere i proprietari dell'area a vendergliela
Avrebbe aiutato il suo datore di lavoro ad appiccare il fuoco ad un'ex falegnameria abbandonata a Ciriè (Torino). L'incendio, che distrusse la struttura, risale al 27 dicembre 2021. Pochi giorni dopo venne arrestato l'imprenditore, un ventinovenne della zona, ed ora è toccato anche il suo presunto complice, un suo dipendente: si tratta di un uomo di cinquantaquattro anni residente a Milano. Entrambi rispondono di incendio doloso.
Le indagini, eseguite dai carabinieri di Ciriè con il coordinamento del pm Alessandro Gallo della procura di Ivrea, hanno appurato che i due, ripresi dalle telecamere della zona, si trovavano a bordo di un furgone sul luogo in cui è stato appiccato il rogo. I riscontri sui tabulati dei telefoni hanno confermato la loro presenza e, nell'abitazione milanese del dipendente ora arrestato, è stata trovata una maglia uguale a quella che compare nelle immagini.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, l'imprenditore, proprietario di un terreno attiguo all'ex falegnameria, avrebbe incendiato la struttura per convincere i proprietari a cedergli l'area, su cui avrebbe voluto costruire edifici. L'imprenditore era stato arrestato anche perché, nella sua ditta, era stata trovata una pistola con matricola abrasa. Durante le operazioni di spegnimento del rogo, un vigile del fuoco era rimasto lievemente ferito ed era stato trasportato al pronto soccorso.
ndividuato e denunciato, a quattro mesi dall'incendio che il 27 settembre 2021 aveva distrutto l'ex falegnameria Bertetto di via Dante a Ciriè, il presunto complice dell'imprenditore arrestato pochi giorni dopo. Si tratta di un suo dipendente, 54enne italiano residente a Milano.