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Martedì, 23 Aprile 2024
Incendi

Incendio a Mortara, diossina non preoccupa. La ditta nel "mirino" dell'Arpa

Per il giorno del rogo era programmata una visita degli ispettori. Magistrati al lavoro. Fiamme non ancora spente del tutto

Le fiamme, a Mortara, alla Eredi Berté, non sono ancora completamente domate dopo l'incendio del 5 settembre, ma la pioggia ha sensibilmente aiutato il lavoro dei vigili del fuoco. L'effetto, come noto, è stato quello di cittadine e paesi svuotati per l'allarme diossina. Allarme rientrato con i primi dati diffusi dall'Arpa, con risultati in linea con le attese ma leggermente al di sopra della soglia di attenzione. 

Si è comunque esaurita la nube e lunedì 11 settembre riapriranno le scuole, mentre le ordinanze sugli ortaggi restano in vigore in attesa delle indicazioni dell'Ats (ex Asl). Per i più avvezzi ai dati tecnici, il primo campionatore installato nelle fasi iniziali dell'incendio ha dato 0.50 picogrammi per metro cubo di diossina e il secondo campionatore ha dato 0.44. L'organizzazione mondiale della sanità indica 0.30 come soglia d'attenzione; mentre il benzoapirene è inferiore a 0.33 e 0.66 nanogrammi per metro cubo.

La procura di Pavia è al lavoro: i magistrati attendono la relazione dettagliata dei vigili del fuoco su quantità e tipo di materiali accatastati nella Eredi Berté. Sarà importante tra l'altro capire se fossero accatastati in modo corretto e se la quantità non oltrepassasse il limite consentito. Si è saputo che l'autorizzazione allo stoccaggio, da parte di Regione Lombardia, si limita a settemila metri cubi di materiale, mentre nello stabilimento potrebbero essercene stati parecchi di più: si parla di circa dodicimila metri cubi. Ma è presto per stabilirlo con certezza.

Ovviamente le imputazioni non sono ancora state formalizzate: tutto dipende proprio dalla relazione dei pompieri. In particolare, si dovrà capire se si può parlare di danno ambientale oppure no. Numerosii i Comuni costretti a prendere provvedimenti (scuole chiuse e no a ortaggi coltivati in zone a rischio) in seguito all'incendio: Mortara, Parona, Vigevano, Albonese, Cilavegna, Gravellona Lomellina, Cassolnovo e poi Valle, Candia Lomellina, Zeme, Cozzo, Sant'Angelo, Cergnago e Castello d'Agogna. Ma anche (di loro spontanea iniziativa) Sartirana Lomellina e Breme.

La ditta nel mirino dell'Arpa

Alcuni abitanti della zona avevano presentato esposti per odori e rumori provenienti dalla ditta: l'Arpa Lombardia aveva già programmato un'ispezione ma rinviata perché il titolare Vincenzo Berté aveva accusato un malore poco prima della visita ed era anche stato portato in ospedale per questo.

Un nuovo appuntamento con l'ispezione era previsto proprio mercoledì, il giorno dell'incendio. Che ha anticipato la visita degli ispettori. Ovviamente per ora si tratta solo di una semplice coincidenza, ma i magistrati cercheranno di chiarire il punto. Hanno già ascoltato alcuni dipendenti della Eredi Berté e proseguiranno il lavoro analizzando come e quanto materiale viene stoccato nello stabilimento, che si occupa di smaltimento di rifiuti anche per conto del Comune di Mortara: 213 mila euro in tre anni per le macerie cimiteriali e il trasporto e smaltimento dei rifiuti ingombranti.

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