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Incendi

Milano, ecco perché fumo e odore di bruciato vengono avvertiti in quasi tutta la città

L'incendio di via Chiasserini continua a fare sentire i propri effetti a distanza di chilometri

In diversi quartieri della città è stata segnalata la presenza di fumo e di un forte odore di bruciato. Ma, per fortuna, non sono divampati altri roghi oltre ai due scoppiati il 14 e il 15 ottobre: quello vastissimo al capannone di rifiuti di via Chiasserini, tra Quarto Oggiaro e Bovisasca, e quello con alte fiamme al deposito, sempre di rifiuti, di Novate Milanese. Come indicato dai vigili del fuoco, è proprio il primo di questi due incendi ad aver diffuso fumi maleodoranti in tutta Milano.

Le segnalazioni

"Ci hanno segnalato la presenza di odore di bruciato persino in via Darwin", afferma uno dei pompieri, indicando come gli effetti del devastante incendio si siano sentiti a più di nove chilometri di distanza, dalla periferia nord di Milano, dove il rogo è ancora in corso, fino alla zona sud di Milano, verso i Navigli. Il fumo è stato avvertito anche nei quartieri di Amendola, San Siro, City Life e Bovisa.

Alcuni cittadini hanno scritto sulla pagina Facebook dell'assessore a mobilità e ambiente, Marco Granelli segnalando che nella zona Sud della città "non si respira". Granelli ha cercato di rassicurare i milanesi spiegando che si tratta del "fumo dell'incendio di via Chiasserini", portato verso meridione dal vento. "Tenete le finestre chiuse", ha poi aggiunto l'assessore, sottolineando anche che sono in corso "rilevamenti e lavoro coordinato per spegnere prima possibile".

Le precauzioni

Dal Comune viene la raccomandazione per chi abita nelle vicinanze del rogo di "sostare il meno possibile all'aperto", oltre a "non mangiare verdura o frutta prodotta nell'area", come si legge in una nota. Nella tarda mattinata del 16 ottobre, a circa 40 ore dallo scoppio, l'incendio continua a divampare, alimentato dall'enorme quantità di rifiuti presenti nell'area, nonché dal vento. 

"Se dovessero presentarsi ulteriori criticità non esiteremo a prendere altri provvedimenti", scrive il Comune, assicurando che in futuro impianti di stoccaggio e smaltimento di rifiuti saranno soggetti a norme più severe. Tutto questo oltre al lavoro della polizia e della magistratura per individuare l'eventuale causa dolosa del gigantesco rogo.

Le analisi dell'aria

Arpa Lombardia (l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) scrive sul suo sito che "i tecnici del nucleo specialistico Arpa hanno posizionato un campionatore per la ricerca dei microinquinanti in atmosfera presso la Caserma dei Cc di Via Chiasserini 104", specificando che "dalle misure speditive effettuate nelle aree circostanti l’incendio con apposita apparecchiatura, non si rilevavano contaminazioni".

Il materiale interessato dal rogo, come spiegato dall'agenzia, è costituito da rifiuti urbani misti, contenenti plastica e legno. Arpa ha inoltre evidenziato che "le prime verifiche con strumenti da campo non hanno rilevato inquinanti presenti se non alcune tracce di ammoniaca".

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