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Cronaca

Milano, inchiesta sui rider: "60mila lavoratori dovranno essere assunti. Cittadini non schiavi"

Alle aziende di food delivery Uber, Glovo-Foodinho, JustEat e Deliveroo sono stati notificati verbali nella mattinata di mercoledì 24 febbraio

"60mila lavoratori da assumere". Questa la decisione della Procura di Milano all'esito dell'indagine sui rider. Le società Uber Eats, Glovo-Foodinho, JustEat e Deliveroo, alle quali sono stati notificati verbali nella mattinata di mercoledì 24 febbraio, dovranno integrare come nuovi dipendenti parasubordinati,  "coordinati e continuativi", i fattorini che fino ad ora erano considerati autonomi e occasionali.

"Diciamo al datore di lavoro - è stato chiarito in una conferenza stampa dal procuratore di Milano, Francesco Greco, - di applicare per quel tipo di mansione che svolgono i rider la normativa, di applicare i contratti adeguati e quindi ci devono essere quelle assunzioni". Altrimenti saranno presi "provvedimenti" specifici.

"Non è più il tempo di dire (che i rider, ndr) sono schiavi ma è il tempo di dire che sono cittadini", ha specificato Greco, che ha poi definito quella svolta dai fattorini del cibo in questo periodo di pandemia "una funzione fondamentale", che ha permesso a "molte imprese di non chiudere".

L'indagine

A giugno erano stati oltre mille i rider che i carabinieri avevano ascoltato nel corso del fine-settimana per l'indagine sul caporalato nel settore food delivery. I fattorini ascoltati operano per le principali piattaforme virtuali nelle province dove queste sono attive.

Il Comando Tutela Lavoro e tutti i Comandi provinciali dell'arma sul territorio nazionale, attraverso le interviste ai lavoratori, avevano acquisito informazioni utili alle indagini in corso da parte della Procura della Repubblica di Milano sulla gestione del rapporto di lavoro da parte delle aziende che operano nell'ambito delle consegne di cibo a domicilio. 

Le attività dei carabinieri all'epoca si erano svolte su strada in tutto le province interessate dal food delivery, per fotografare attraverso la testimonianza diretta dei rider quali sono le loro reali condizioni di lavoro, le modalità di svolgimento del servizio e le forme di tutela loro garantite, sia sotto il profilo della sicurezza che sanitario. 

La scorsa estate, poi, una serie di denunce aveva portato il Tribunale di Milano a commissariare Uber Italy srl, filiale italiana del gruppo americano, con l'accusa di caporalato per lo sfruttamento dei rider addetti alle consegne di cibo per il servizio Uber Eats.

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