Operaio resta schiacciato da un macchinario in una ditta nel Milanese: morto
L'uomo, un 25enne, è morto poco dopo l'arrivo all'ospedale Niguarda di Milano
È morto in ospedale l'operaio rimasto schiacciato da un macchinario industriale all'interno di una ditta che produce borse e accessori in pelle, la Crocolux, a Trezzano Sul Naviglio (Milano). L'uomo, un 25enne originario del Bangladesh, Ruman Abdul (chi era), è deceduto dopo il ricovero al Niguarda, dov'era arrivato in gravissime condizioni. In via Duccio Galimberti 62, sede dell'azienda, è intervenuta l'Agenzia regionale emergenza urgenza con tre equipaggi su due ambulanze e l'elisoccorso.
L'incidente sul lavoro è avvenuto circa 20 minuti prima delle 9 di giovedì. Stando a una prima parziale ricostruzione dei vigili del fuoco che lo hanno liberato, le gambe dell'uomo erano totalmente schiacciate dal pesante macchinario. Grazie all'intervento di una squadra dei pompieri è stato possibile spostarlo per prestagli i primi soccorsi sanitari. Il trasporto d'urgenza e in codice rosso con l'eliambulanza all'ospedale Niguarda di Milano non è stato sufficiente per salvare la vita al 23enne, troppo gravi le ferite agli arti inferiori, a un braccio e il trauma cranico provocato dalla pressione del macchinario.
La notizia della morte è stata diffusa da fonti ospedaliere nel primo pomeriggio. Nel frattempo nel luogo dell'infortunio sono arrivati anche gli agenti della polizia locale di Trezzano e gli incaricati della sicurezza sui luoghi del lavoro di Ats. A loro il compito di verificare se sono state rispettate tutte le normative previste dalla legge. La Crocolux è un'azienda attiva dal 1973, specializzata nella produzione di borse e accessori in pelle. Operano sul mercato nazionale e internazionale. Stando a quando comunicano sul loro sito, la ditta si sviluppa su più di 3mila metri quadri divisi in due reparti: quello più piccolo dedicato allo sviluppo della campionatura e quello più grande, oltre 2mila metri quadri, dedicato alla produzione, dov'è avvenuto l'incidente.
Due morti sul lavoro in poche ore in Lombardia
Sempre giovedì, in provincia di Brescia, un 33enne è morto in un infortunio sul lavoro. L'episodio, a Bagolino, mentre stava tagliando un albero. L'uomo lavorava per un'azienda addetta alle potature ma è rimasto schiacciato da un tronco che non gli ha lasciato scampo. Quando sono arrivati i soccorritori, era già morto.
L'ultimo incidente mortale nel milanese era avvenuto a fine aprile, nella sede Esselunga di Pioltello (Milano). La vittima era il 48enne Stefano Sainaghi. L'operaio - della ex Mazzocco Srl di Tavazzano con Villavesco, nel Lodigiano, acquisita qualche anno fa da Italtrans - era sceso dal suo camion per caricarlo e poi ripartire, ma al momento della sosta non avrebbe bloccato le ruote del mezzo pesante. Il tir sarebbe quindi ripartito e l'autista si sarebbe parato davanti nel disperato tentativo di bloccarlo, chiedendo anche aiuto a un altro collega presente. Sainaghi, centrato dal camion, era rimasto incastrato tra la parte frontale del suo tir e il rimorchio di un altro. Nonostante l'immediato intervento dei soccorritori, per lui non c'era stato nulla da fare.