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Incidenti stradali Pieve Emanuele

Travolge madre e figlia con la Bmw rubata poi scappa: una muore, il pirata si è costituito

L'uomo si è consegnato ai carabinieri della stazione di Assago nella mattinata di sabato

Si è costituito nella tarda mattinata di sabato il presunto pirata della strada che nella serata di giovedì — a bordo di una Bmw 325, rubata — ha travolto una Nissan Juke sulla strada provinciale 28 a Pieve Emanuele (Milano). L'impatto è stato fatale per una dei passeggeri, una donna di 73 anni, che si trovava seduta accanto alla guidatrice 45enne, sua figlia, rimasta gravemente ferita.

Pirata uccide una donna a Pieve (di D. Bennati)

L'uomo, accompagnato dal suo avvocato, si è presentato alle 12 di sabato 3 marzo nella stazione dei carabinieri di Assago. Si tratta di un cittadino albanese di 43 anni con diversi precedenti per furto d'auto; sul corpo, fanno sapere i carabinieri del comando provinciale di Milano, ha diverse ferite compatibili con quelle dell'incidente. È stato sottoposto a fermo di indiziato di delitto, deve rispondere delle accuse di omicidio stradale, omissione di soccorso e ricettazione. Sul caso continuano a indagare i militari dell'Arma, non è escluso, trapela da fonti investigative, che il 43enne faccia parte di un gruppo più strutturato specializzato in furto di automobili di lusso. La Bmw 325, infatti, era stata rubata mercoledì a Trenzano (Brescia).

L'incidente

Tutto era accaduto intorno alle 20.50 di giovedì 1 marzo. Il conducente della berlina rubata, secondo una prima ricostruzione, avrebbe perso il controllo durante un sorpasso e andando a sbattere contro l'auto sulla quale viaggiavano le donne. L'azienda regionale di emergenza urgenza aveva inviato sul posto 4 ambulanze un'automedica. Per la donna più anziana non c'era nulla da fare, mentre la figlia era stata trasportata al San Carlo in condizioni serie.

Video: i rilievi e i soccorsi sul posto

L'auto che aveva causato l'incidente, invece, era stata abbandonata in mezzo a un campo. All'interno i militari avevano trovato diverse tracce ematiche e impronte digitali. Materiale organico che ora sarà analizzato e confrontato con quello del 43enne. Probabilmente il conducente era solo nell'auto: lo sportello del lato passeggero ha letteralmente schiacciato il sedile, se ci fosse stato qualcuno — questo il pensiero dei militari — sarebbe rimasto incastrato.

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