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Venerdì, 19 Aprile 2024
Chi era / Porta Vittoria / Via Francesco Sforza

Cristina Scozia, la mamma ciclista uccisa da una betoniera in un incidente a Milano

La donna è morta in corso di Porta Vittoria: viveva nel quartiere Crescenzago e lascia una bambina di 6 anni

Cristina Scozia è il nome della ciclista di 39 anni travolta e uccisa da una betoniera mentre pedalava tra via Francesco Sforza e corso di Porta Vittoria a Milano. Di Cristina, morta subito dopo essere stata investita, ci sono pochissime tracce sul web ma c'è una foto, quella del suo profilo Linkedin, che dice molto di lei. Sorride con la bocca e sorride con gli occhi, Cristina. Ha il capo inclinato verso destra. Una parte della guancia è appoggiata alla testa di sua figlia neonata che tiene in braccio. Oggi, di anni, la bimba ne ha 6. La sua testa poggia invece su quella del compagno, ritagliato dalla cornice sinistra, così come la bambina è tagliata fuori da quella in basso. Sono loro, che vivono in zona Crescenzago, quelli che più di tutti sentiranno l'ingiustizia dell'incidente che ha portato via una mamma e una compagna di vita.

Il cielo era plumbeo su Milano, nonostante mancassero pochi minuti al mezzogiorno di un giovedì di primavera. Cristina, dottoressa magistrale in scienza dello sport, personal trainer e massaggiatrice olistica, stava pedalando lungo la ciclabile di via Sforza in direzione nord. Anche la betoniera percorreva la stessa strada nella stessa direzione. Poi, stando a una prima ricostruzione della polizia locale, la 39enne è stata urtata dal mezzo pesante guidato da 54enne, che stava svoltando a destra verso Corso di Porta Vittoria.

L'impatto è stato devastante e la ciclista è morta sul colpo. I soccorritori, intervenuti sul posto con un'ambulanza e un'automedica in codice rosso, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.La polizia locale ha subito chiuso la strada per fare i rilievi: non è ancora chiaro se anche la bici stesse svoltando a destra o se invece stesse proseguendo dritto. Di certo c'era la pioggia ha complicare la visuale del conducente del camion, oltre al famoso angolo cieco. L'autista è risultato negativo all'alcoltest e ai pre-test droga; è stato accompagnato in stato di choc al pronto soccorso.

Travolta e uccisa da una betoniera (foto LaPresse)

"Dobbiamo interrogarci su che cosa possiamo fare come istituzioni, imprese e cittadini per impedire che questi drammatici eventi si ripetano", ha detto il sindaco Giuseppe Sala. Il presidente della commissione mobilità di palazzo Marino, Marco Mazzei, nelle scorse settimane ha depositato un documento in consiglio comunale per chiedere che tutti i mezzi pesanti presenti a Milano siano dotati di sensori in grado di rilevare la presenza di persone negli angoli ciechi. Il testo, stando a quanto appreso da MilanoToday, dovrebbe essere discusso nelle prossime riunioni del parlamentino milanese.

Altro incidente mortale nel pomeriggio: morto un 19enne

La strage sulle strade di Milano

L'incidente, riporta alla mente il recente episodio mortale all'angolo tra viale Brianza e piazzale Loreto. Anche in quel caso, era stato un mezzo pensante e con la visibilità limitata a strappare la vita di una donna, la 38enne Veronica Francesca D’Incà, quel giorno in bicicletta. Il fine settimana successivo numerosi ciclisti avevano manifestato nel punto esatto della morte della 38enne per chiedere più sicurezza per ciclisti e pedoni. Il 10 febbraio scorso, invece, una 95enne, era morta dopo essere stata travolta da un camioncino in retromarcia sul marciapiede in viale Enrico Fermi, a Milano.

I ciclisti sono sempre le vittime

Una protesta da parte di cittadini e associazioni di ciclisti si è svolta nella serata di giovedì, poche ore dopo l'incidente mortale, nel luogo della tragedia, davanti alla biblioteca Sormani. La manifestazione è stata organizzata da Legambiente Lombardia. "Chiediamo all’amministrazione comunale di emettere ordinanze chiare per chi circola in ambito urbano con i camion, affinché ci si doti di sensori - ha chiesto la presidente lombarda dell'associazione ambientalista, Barbara Meggetto -. Poco o niente è stato fatto di fronte agli incidenti che, sempre più frequentemente, si verificano in città. È necessario che si dia il via ai percorsi ciclabili d’emergenza. Una città in cui potersi muovere a piedi o in bicicletta senza rischiare la propria vita, questo deve diventare Milano". Appena lunedì 17 aprile, diverse associazioni e comitati cittadini avevano chiesto più diritti per pedoni e ciclisti sotto palazzo Marino per una Milano più a misura di ciclisti.

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