Investì e uccise 30enne in monopattino, resta in carcere: alcol e cocaina prima dell'incidente
L'uomo è stato interrogato dal gip, che poi ha disposto la custodia cautelare in carcere
Arresto convalidato e custodia cautelare in carcere per il 29enne Giuseppe D'Amico che, venerdì notte in viale Famagosta, è scappato dalla scena dell'incidente dopo avere investito il 30enne Juan Carlos Quinga Guevara lasciando sul posto un'amica 25enne che si è assunta la colpa dello schianto. La corretta ricostruzione dell'incidente è stata effettuata soprattutto grazie alla presenza di un testimone che aveva visto l'uomo fuggire.
Il gip Tommaso Perna ha accolto la richiesta della procura e disposto la custodia cautelare in carcere. Secondo quanto risultato dall'interrogatorio davanti al magistrato, D'Amico avrebbe ammesso di avere assunto alcol e cocaina durante la serata e di avere la patente revocata. D'Amico era anche in obbligo di dimora e messa in prova: non avrebbe potuto trovarsi fuori dall'abitazione dalle 22 alle 6.
Quinga Guevara, che attraversava le strisce pedonali a bordo del suo monopattino quando è stato investito dall'auto condotta (ad alta velocità) da D'Amico, è morto dopo il trasporto in ospedale. L'investitore è stato rintracciato dalla polizia locale e arrestato per il pericolo di fuga con l'accusa di omicidio stradale.