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Incidenti stradali Sempione / Corso Sempione

L'amore per la Ducati, il surf e l'Arma: Simone, il carabiniere morto in un incidente in moto

Chi era il giovane carabiniere del Radiomobile morto lunedì pomeriggio in un incidente

Forse ci sono una frase e una foto che lo descrivono meglio di qualsiasi altra cosa. Era il 30 settembre 2018 e lui posava felice e fiero con la divisa addosso e la sua moto accanto. "Quando il lavoro e la passione si incontrano...", il suo commento. Sì perché Simone di lavoro faceva il carabiniere, e lo faceva anche bene. E la sua passione invece erano i motori, la sua Ducati bianca con la quale andava in giro per i passi più belli d'Italia a "sfidare" la neve di luglio sullo Stelvio, come diceva soltanto due giorni fa. 

E lunedì pomeriggio Simone Forgetta - 28enne carabiniere romano della terza squadra dei motociclisti del Radiomobile - era proprio in sella alla sua motocicletta. Alle 16.40, per cause ancora da accertare, ha perso il controllo della moto in corso Sempione, all'altezza degli studi di Rai, ed è finito contro un palo della luce. Sembra che dopo essere ripartito da un semaforo si fosse girato per controllare la ruota posteriore e che senza accorgersene abbia urtato con la pedalina il marciapiede, finendo poi per schiantarsi. 

Simone è stato soccorso immediatamente dagli equipaggi di un'ambulanza e un'auto medica, che lo hanno trovato sull'asfalto in arresto cardiocircolatorio. Per lui, nonostante la disperata corsa all'ospedale non c'è stato nulla da fare. 

L'amore per l'Arma e per le moto

Di lui - che ai motociclisti di Milano c'era arrivato un anno fa - ora restano le tante immagini che lo ritraggono in divisa o mentre fa surf o, ancora, mentre sorride a bordo di quella Ducati che tanto amava.

Cinque ore prima del dramma, a conferma di quanto il 28enne si sentisse un carabiniere dentro, aveva voluto ricordare il giuramento dell'Arma, in lutto per l'omicidio di Mario Cerciello Rega, il militare ucciso a Roma mentre cercava di arrestare due giovani americani. 

Adesso, invece, le lacrime dei colleghi sono tutte per lui. Le parole che più usano, quasi come un mantra, sono: "Un ragazzo solare, di una simpatia unica, un bravo ragazzo". Un ragazzo che amava quello che faceva perché per lui "lavoro e passione" si erano incontrati. 

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