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Incidenti stradali Loreto / Viale Andrea Doria

"Piango per il padre che ho ucciso, chiedo perdono"

L'uomo che ha ucciso un motociclista a Milano passandoci sopra con la sua auto è afflitto dal rimorso e si confessa al "Corriere": "Sono a pezzi", dice

Vittorio Petronella, il pensionato che lunedì 25 luglio, in via Andrea Doria, ha investito di proposito e ucciso un 35enne in moto con cui aveva appena litigato per questioni legate alla circolazione, non si dà pace e al "Corriere" racconta il suo stato d'animo.

71enne, è in carcere nonostante la legge preveda che gli ultrasettantenni non ci debbano stare, perché il giudice lo ritiene "estremamente pericoloso". Anche se quattro testimoni hanno raccontato d'averlo visto investire di proposito il giovane motociclista, lui esclude di esserci passato sopra due volte e dichiara che l'unico istinto che ha avuto è stato quello di spostarsi da lì e parcheggiare a pochi metri a lato della carreggiata.

Racconta che, dopo un torto di cui non si è reso conto, Alessandro Mosele, il motociclista, lo ha insultato e gli ha sputato quando lui ha aperto il finestrino. E che quindi voleva inseguirlo per un chiarimento, ma il 35enne è caduto e se l'è trovato praticamente sotto le ruote senza accorgersene. "Non sono un mostro - dice - è stata una fatalità".

Dice che tante persone gli scrivono. Dai suoi ex colleghi ai suoi vicini di casa. E tutti per rincuorarlo e dargli coraggio, per ricordargli che lui non è un mostro ma anzi una persona molto disponibile con tutti.

Chiede perdono a tutti. Alla moglie e al figlio 40enne ma anche alla famiglia del ragazzo, a sua volta padre di una bambina, Viola, che è nei suoi sogni "più agitati perché crescerà senza un papà". In carcere cerca di non pensarci continuamente, leggendo libri d'arte e dipingendo, ma il tormento poi bussa di nuovo alla sua mente.

 

 

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