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Incidenti stradali

Nicolò Luckenbach, morto in un incidente, il padre: "Fu omicidio stradale, vorrei giustizia"

L'auto che lo urtò avrebbe fatto inversione di marcia dove era vietato. Il conducente è accusato di omicidio stradale

Non sarebbe stato un sorpasso finito male, come sembrava da una prima ricostruzione: l'incidente in cui perse la vita Nicolò Luckenbach a soli 32 anni sarebbe stato causato da un'auto che avrebbe fatto inversione dove era vietato. A scriverlo a MilanoToday, riportando l'esito dell'udienza penale del 23 gennaio, è il padre del giovane, Federico Ranieri Luckenbach. 

"Il guidatore dell'auto ha ammesso la propria colpa peraltro già provata dal verbale ufficiale dell'incidente - ha scritto il genitore -. La vettura alla cui guida c'era un uomo, ha compiuto un'inversione di marcia in mezzo al controviale e proprio sotto un cartello che al contrario indica 'direzione obbligatoria dritta' e che pertanto vieta anche la semplice svolta a sinistra".

Nicolò Luckenbach si trovava alla guida della sua moto quando venne coinvolto in un violento schianto in viale Tibaldi. "Mio figlio Nicolò su una Yamaha R6 (non uno Scooter) è rimasto coinvolto in un incidente stradale nel quale ha perso la vita", ricorda il padre, specificando come il pubblico ministero abbia chiesto "l'applicazione dell'art. 589 bis comma 1 del CP per omicidio stradale".

Il ricordo di Nicolò

"Vorrei che quindi a distanza di più di 13 mesi dall'accaduto, fosse resa giustizia a mio figlio, pubblicando la verità su quella tragica mattinata, una mattinata il cui dolore è vivo come allora e mai potrà passare, né per un padre né per i fratelli e sorelle", continua il papà di Nicolò, raccontando come il ragazzo al momento dell'incidente stesse andando a lavorare e fosse "totalmente innocente".

"Faceva il filmaker, aveva girato un documentario anche con il Sig. Nino Frassica, faceva riprese sportive e fotografie di moda e/o pubblicitarie inoltre suonava ed aveva già inciso un Cd e due Lp in ceramica. Il suo talento crescente e la sua passione per la vita, meritano almeno il giusto rispetto", scrive il genitore.

Soddisfazione ma anche rammarico del legale

A rappresentare la famiglia Luckenbach l'avvocato Domenico Musicco, presidente dell'Associazione Vittime della Strada e promotore della legge sull'omicidio stradale. "Alla guida dell'auto che ha ucciso Nicolò c'era un funzionario del ministero dell'Interno, che probabilmente stava trasportando qualcuno - racconta il legale -. L'auto ha fatto un'inversione a 'u' dove era vietato".

"Siamo soddisfatti - continua Musicco - perché il pubblico ministero, come da noi auspicato, ha richiesto la rubricazione del reato da semplice omicidio colposo a omicidio stadale".  La pena in questo caso andrebbe da 8 a 12 anni. 

Da parte dell'avvocato, però, c'è anche rammarico: "Nonostante l'auto abbia fatto quella manovra vietata non c'è stata nessuna contravvenzione nei suoi confronti. Questa è una grave omissione di atti d'ufficio da parte della polizia locale", afferma Musicco, che rivela anche come i legali dell'automobilista stiano facendo un tentativo di patteggiamento. "Noi chiediamo che sia condannato", continua l'avvocato.

Un altro motivo di dispiacere, specifica Musicco, è il diniego di Cattolica Assicurazioni a rimborsare la famiglia Luckenbach per una presunta "assenza di responsabilità". Circostanza che il legale, in causa civile con la società, definisce scandalosa. La prossima udienza del processo penale è fissata per il 6 maggio.

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