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Incidenti stradali Porta Venezia / Viale dei Mille

Aggressione dopo incidente in viale dei Mille: si finge testimone, arrestato

L'uomo ha un precedente: era stato arrestato a maggio 2015 per aver picchiato la compagna

Lo hanno preso dopo diverse ore di indagini intense. Tutto a partire da un (banale) incidente automobilistico, in seguito al quale l'uomo poi ricercato per tutta la giornata di giovedì 15 ottobre ha "scaricato" la sua violenza sul "rivale", che ora è gravissimo al Policlinico, in prognosi riservata per una emorragia cerebrale.

Secondo una ricostruzione delle forze dell'ordine, tutto inizia in viale dei Mille, angolo via Giustiniani. Intorno alle sette del mattino, un'auto urta involontariamente uno scooter, il motociclista cade ma non si fa male. Si rialza e raggiunge la vettura. Gli grida: "Volevi ammazzarmi?". Da lì il litigio: l'automobilista (un artigiano di 57 anni) scende. E viene colpito da una serie di pugni che lo fanno traballare. L'artigiano cade per terra, picchia la testa contro l'asfalto. L'altro fugge. I soccorritori trasportano in ospedale la vittima.

Parte la caccia all'aggressore. Le telecamere di sorveglianza aiutano, la targa dello scooter (riferita in parte da alcune persone presenti sul posto) fa il resto. Gli agenti (di polizia locale e polizia) lo rintracciano nel giro di alcune ore. Quando arrivano da lui, fa "lo gnorri". Si finge un testimone dell'incidente e dell'aggressione. Agli agenti indica perfino una possibile via di fuga. I poliziotti lo portano in qualità di testimone in questura. 

Qui però la sua versione "cade", racconta ancora la polizia. Alcuni veri testimoni, infatti, lo riconoscono: viene arrestato e ammette i fatti, anche se non sa spiegare il motivo della sua aggressività. Si chiama Raffaele N., ha 39 anni ed è originario di Roma. Si apprende che proprio il 15 ottobre scadeva un contratto di lavoro a termine, presso una cooperativa che rifornisce di biancheria alcune aziende sanitarie.

Un precedente: il 30 maggio 2015 è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia. L'uomo vive in un appartamento di via San Dionigi con una compagna romena e la figlia della coppia, che ha tre anni. In quella occasione la donna ha raccontato una serie di violenze continue. Dopo un periodo di carcere a San Vittore, i giudici gli hanno concesso la libertà con divieto di avvicinamento all'appartamento, che tuttavia lui usa come appoggio quando la ormai ex compagna è fuori città, proprio come a ottobre 2015. 

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