Disastro ferroviario di Pioltello, gli indagati salgono a otto: altre quattro persone indagate
Si tratta di persone che lavorano tutti nell'unità manutenzione di Rete ferroviaria italiana
Salgono a otto gli indagati per la strage ferroviaria di Pioltello. I nuovi nomi iscritti nel fascicolo aperto per disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo sono Vincenzo Macello, Marco Albanesi, Andrea Guerini ed Ernesto Salvatore, lavorano tutti nell'unità manutenzione di Rfi, Rete ferroviaria italiana, responsabile della gestione della tratta.
Nomi che si aggiungono alla lista dove compaiono Maurizio Gentile - amministratore delegato Rete ferroviaria italiana -, Umberto Lebruto - direttore produzione Rfi -, Cinzia Farisè - ad di Trenord - e Alberto Minoia, il direttore operativo di Trenord. E come per le precedenti si tratta di iscrizioni tecniche per permettere agli indagati di partecipare agli accertamenti irripetibili previsti dagli inquirenti
Nella giornata di martedì 30 gennaio i magistrati Leonardo Lesti e Maura Ripamonti, che stanno lavorando coordinati dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano,hanno ricevuto otto pagine con la prima ricostruzione della tragedia. Documenti redatti da Polfer e vigili del fuoco: gli uomini che hanno raccolto le testimonianze e ogni possibile prova sul deragliamento del treno. Incidente che è costato la vita a tre donne.
Nella giornata di giovedì si svolgeranno le autopsie sulle vittime della tragedia: Giuseppina Pirri, 39 anni, Pierangela Tadini, 50 anni, Ida Milanesi, 61 anni. E anche per questa circostanza gli otto indagati potranno incaricare propri medici legali.
Nel mirino di pm e forze dell'ordine continua a esserci soprattutto la "zeppa" di legno che è stata trovata proprio sotto il pezzo di binario che ha ceduto al passaggio del treno e che doveva essere sostituito a breve. Rfi - in una nota ufficiale - aveva evidenziato che l'utilizzo "di spessori in legno non è previsto dalle normative tecniche e dai protocolli operativi di Rete Ferroviaria Italiana", come a voler lasciare intendere che si sia trattato di un gesto "spontaneo" di un operaio. Ma le indagini della procura sono solo alle prime battute: i magistrati stanno cercando tutti coloro che giovedì scorso erano sul treno deragliato. Persone che, è la speranza, potranno dare informazione utili alle indagini.