rotate-mobile
Cronaca

Per i giudici il direttore dei Monopoli era "in sudditanza" verso Milanese

Emergono particolari inediti sull'indagine Bpm, relativamente alla legge sul gioco d'azzardo fatta approvare dal deputato Marco Milanese

Secondo un testimone sentito dai magistrati come indagato a Napoli, il direttore dei Monopoli di Stato, Raffaele Ferrara, "aveva un rapporto di sudditanza" con il deputato del Pdl Marco Milanese, indagato nell'inchiesta che martedì ha portato all'arresto di Massimo Ponzellini.

Il testimone ha ricostruito le fasi con cui, nel 2010, Milanese fece approvare una legge sul gioco d'azzardo con lo scopo di favorire l'Atlantis di Francesco Corallo. La legge serviva a reperire fondi per la ricostruzione in Abruzzo, dopo il terremoto. Con questa legge diventò possibile usare le slot machines digitali. Il finanziamento che gli inquirenti giudicano sospetto, di 148 milioni, servì a Corallo per comprare le nuove slot. Ferrara, in una intercettazione, avrebbe anche detto a Brancher di essere "schifato per la scarsa attenzione verso gli interessi generali". Si riferiva alla "marea di soldi sui giochi", e quindi agli interessi, ma senza che lo Stato ponesse attenzione verso "un mondo pericolosissimo, con collusioni con la criminalità organizzata, profili che possono dannegiare minori e la gente debole".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Per i giudici il direttore dei Monopoli era "in sudditanza" verso Milanese

MilanoToday è in caricamento