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Cronaca

Le indagini sul crollo della gru a Torino e la strage evitata

Sono morti tre operai, il 20enne torinese Filippo Falotico e due operai milanesi: Marco Pozzetti di 54 anni di Carugate e Roberto Peretto di 52 anni di Cassano d'Adda.

Ora si cerca di capire perché sia crollata all'improvviso la gru in via Genova a Torino. È questo l'interrogativo a cui dar riposta per cercare di evitare che incidenti come quello succedano di nuovo. Nel gravissimo infortunio sul lavoro sono morti tre operai, il 20enne torinese Filippo Falotico e due operai milanesi: Marco Pozzetti di 54 anni di Carugate (Milano) e Roberto Peretto di 52 anni di Cassano d'Adda (Milano). In occasione dei funerali sarà proclamato il lutto cittadino e si disporrà l’esposizione della bandiera civica a mezz’asta nelle sedi comunali. 

Tre le persone rimaste ferite nel crollo della gru. Già sabato sera due uomini sono stati dimessi dall'ospedale: uno con contusioni (cinque giorni di prognosi), l'altro con trauma e fratture vertebrali con prognosi di 60 giorni. Una donna, invece, ha un trauma cranico leggero con ferita lacero contusa e rimane in osservazione a scopo precauzionale: lei era dentro l'auto, schiacciata dalla gru caduta.

Le ipotesi sull'incidente della gru

L'inchiesta sulla tragedia è solo all'inizio. I tre stavano lavorando alle ultime fasi dell’assemblaggio della gru, che sarebbe dovuta servire per avviare i lavori di ristrutturazione di un tetto di un condominio di sette piani. Il cantiere era stato appena aperto ed era in fase di allestimento. Gli inquirenti hanno già ascoltato in ospedale il 39enne manovratore di autogru che era seduto al posto di manovra sul grande camion giallo: lui pilotava il braccio d’acciaio telescopico, a cui era agganciato il lungo braccio d’acciaio della gru edile. Era la fase finale in cui i "montatori" completano l'opera.

Tutte le ipotesi vengono esaminate: dal cedimento del suolo allo sbilanciamento in seguito a una manovra. La straziante scena dei secondi successivi al crollo di via Genova è stata filmata da un passante. La dinamica dell'incidente non è ancora del tutto chiara. Bisognerà appurare in quale delle due gru, quella mobile o quella del cantiere, si sia verificato il problema: erano legate assieme. È stato solo un primo riscontro dei vigili del fuoco a segnalare che ha in parte ceduto il terreno sotto il peso della gru edile. Serviranno molti più accertamenti per ipotizzare eventuali responsabilità.

L'area del crollo è stata messa sotto sequestro

È stato messo sotto sequestro a Torino il tratto di via Genova: la zona è transennata e presidiata da vigili del fuoco e polizia municipale. Ai residenti, secondo quanto spiegano tecnici dal Comune, è consentito l'accesso da varchi alternativi.

All'interno dell'area sono al lavoro alcuni vigili del fuoco ed è stato effettuato un sopralluogo anche con drone. Rispetto a ieri lo stato dei luoghi è sostanzialmente immutato. Sull'asfalto ci sono ancora i teli dorati che ieri erano stati utilizzati per coprire i corpi di due operai rimasti senza vita; il terzo è deceduto dopo il trasporto in ospedale. Sulla zona stamani gravava una fitta nebbia.

"Pochi secondi prima del crollo della gru era passato un autobus"

Lumini e mazzi di fiori sono stati posati da alcuni torinesi all'inizio di via Genova. Sono numerosi i cittadini che arrivano e per qualche minuto, in silenzio, osservano la scena. "Abito qui vicino - dice Alfonso - e conosco bene il signor Domenico, il papà del più giovane degli operai che sono morti ieri. Siamo cresciuti insieme nel nostro paese del Sud. Anche lui lavorava in quel settore: aveva avviato alla professione il figlio. Se sarà possibile andrò a trovarlo".

Intanto si apprende che "pochi secondi prima del crollo della gru era passato un autobus". Il bilancio sarebbe potuto essere ancora più drammatico: solo il destino ha evitato che si consumasse una strage ancor più drammatica.

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