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Cronaca Via Giuseppe Candiani

Rossi "bruciati" e auto speronate: la folle fuga dell'uomo con 50 chili di droga

Un 43enne arrestato a Milano dopo un folle tentativo di fuga dalla polizia

Ha fatto di tutto, letteralmente, per scappare. Per riuscire a guadagnarsi la fuga non ci ha pensato due volte prima di ignorare semafori rossi, speronare macchine a caso e - come se non bastasse - cercare un'ulteriore corsa in auto con a bordo un poliziotto. Ma alla fine non è servito a nulla. 

Un uomo di 43 anni, Massimo Danilo G., un italiano con numerosi precedenti alle spalle, è stato arrestato lunedì pomeriggio a Milano al termine di un inseguimento, decisamente movimentato, con la polizia. A fermarlo sono stati gli agenti delle volanti, che nei giorni scorsi avevano ricevuto una segnalazione da una fonte confidenziale su un'Alfa Mito rossa sospetta che girava in zona viale Stelvio. Approfondendo i controlli, verso le 17.15 i poliziotti hanno localizzato la macchina segnalata in via Valtellina e hanno deciso di appostarsi aspettando che arrivasse qualcuno. Dopo pochi minuti di attesa, gli investigatori hanno visto un secondo veicolo fermarsi poco distante e hanno notato il passeggero scendere per poi mettersi alla guida proprio della Mito. Appena gli agenti si sono avvicinati per controllare l'auto, il conducente - proprio il 43enne - ha immediatamente dato il via a una spericolata, e folle, fuga. 

Così, dopo aver bruciato il semaforo rosso all'incrocio con viale Stelvio, ha svolatato in via Lepontina proseguendo poi in via Valtellina, via dell'Aprica, via Lancetti, via Porro e via Livigno imboccando quindi via Tartini e via Candiani. Lì, bloccato dal traffico, l'uomo ha fatto retromarcia impattando contro la volante e ha poi ingranato nuovamente la prima speronando le auto per aprirsi un varco. Approfittando dello stop, il capo pattuglia ha aperto la portiera della Mito ed è salito a bordo, ma proprio in quell'istante il fuggitivo è ripartito prima che l'agente riuscisse a togliere le chiavi, facendo così spegnere la macchina, che si è fermata contro un marciapiede. 

Ormai in trappola, il 43enne non si è comunque arreso e ha cercato un'ultima, disperata corsa a piedi ma è stato bloccato definitivamente. Perquisito, il guidatore - senza patente dal lontano 2017 - è stato trovato in possesso di 1.170 euro in contanti e di alcuni grammi di cocaina, dettagli che hanno spinto gli agenti a controllare il suo domicilio e la sua residenza, risultati puliti. I controlli in un appartamento preso in affitto dall'uomo in viale Stelvio hanno invece dato esito decisamente diverso: dalla casa - in realtà un deposito a tutti gli effetti - sono infatti saltati fuori 42 chili di hashish, quasi 3 chili e mezzo di cocaina e 7 chili di marijuana, suddivisi in una settantina di confezioni. I poliziotti hanno anche sequestrato 3.600 euro in contanti e cinque cellulari, presumibilmente utilizzati dal grossista per tenere i contatti con gli spacciatori. 

E non è la prima volta che il 43enne finisce nei guai. Nel 2003, quando era già ricercato per una condanna a 2 anni da scontare, la polizia aveva scoperto in suo box in zona cimitero Maggiore due mitra, un fucile, due pistole, una balestra, due chili di droga, manette, proiettili, coltelli, grimaldelli, otto cellulari e 8mila euro. Oggi come allora per lui si sono aperte le porte del carcere: è accusato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, danneggiamento aggravato e resistenza a pubblico ufficiale. Agli agenti adesso il compito di fare il passo successivo: capire chi fossero i "clienti" dell'uomo con oltre 50 chili di droga. 

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