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Così la 'ndrangheta voleva fare i soldi coi morti del covid: le intercettazioni

Lunedì mattina la polizia di Stato a Milano ha smantellato un'organizzazioni affiliata con le cosche e la mafia

Fare affari con le tante vittime del covid. A tanto aspirava l'organizzazione colpita dalle indagini della polizia di Stato, coordinate dalla Procura della Repubblica, Direzione distrettuale antimafia del capoluogo lombardo, che lunedì hanno poratato in manette dieci persone collegate alla locale della 'ndrangheta di Pioltello (Milano).

Durante il periodo più difficile della pandemia del covid, l'organizzazione cercava di capire come poterci guadagnare su. Nel corso di una conversazione intercettata, uno dei figli del reggente della locale di 'ndrangheta di Pioltello, intuendo la possibilità di lucrare sul fenomeno del trasporto delle salme, mentre alla televisione scorrevano le immagini della colonna di salme trasportate dai camion dell'esercito, spiegava come avrebbe potuto fare del denaro trasportando le bare. L'idea era quella di coinvolgere una società intestata a un prestanome e condire il tutto con l'emissione di false fatture. Perché gli affari della locale passavano per l'emissione o ricezione di fatture per operazioni inesistenti o con sovrafatturazioni nonché finte assunzioni di dipendenti nei settori della logistica e dei servizi funerari. 

Gli agenti hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di diverse persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, tentato omicidio, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura, tutti aggravati dalla contestazione della mafiosità

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