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Cronaca

Boom di intossicazioni da sushi, i consigli dell'Ats e i controlli dei Nas

L'azienda sanitaria suggerisce di mangiare sushi solo in ristoranti di accertata qualità e che si conoscono bene. Aumentano i controlli

Il boom del sushi sta provocando, secondo l'Ats (ex Asl), un "boom" di "sindrome sgombroide", ed anche un'intensificazione dell'attività dei Nas per contrastare il fenomeno del pesce mal conservato. I malori sono in aumento e ovviamente questo impensierisce i responsabili sanitari. Secondo Repubblica, che in un "pezzo" di Franco Vanni ricostruisce il fenomeno, i casi di intossicazione sono stati 38 nei primi otto mesi del 2016, mentre erano stati 47 nel 2015: trend in aumento, quindi. 

Oltre all'Ats se ne sta occupando anche la procura: vengono sistematicamente controllati i ristoranti in cui hanno mangiato le persone che poi si sono sentite male, ma i controlli si fanno via via più serrati anche negli altri, così come al mercato generale del pesce, dove effettivamente ogni tanto vengono intercettati pesci mal conservati oppure anche contaminati. Per chi dunque vuole mangiare il pesce crudo (o scottato) tipico del sushi, vale il consiglio di affidarsi a locali che si conoscono bene, anche a costo di spendere qualcosa in più. La terapia per guarire i sintomi (nausea, rossore, mal di testa) è di solito cortisonica e si esaurisce in breve tempo. 

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