Ragazzo investito e ucciso in tangenziale: dietro la morte di Isac un gioco finito male?
Si indaga sulla morta del 20enne travolto mentre camminava a piedi sulla Est
Una prova di coraggio? Una sfida? Potrebbe esserci un gioco, tragico, dietro la morte di Isac Djanel Beriani, il ragazzo di 20 anni travolto e ucciso nella notte tra sabato e domenica mentre camminava a piedi, nel buio, sulla tangenziale Est di Milano.
Teatro del dramma, avvenuto verso le 3.30, è stata la carreggiata nord della A51 nel tratto compreso tra le uscite di Camm e Forlanini. Lì, il 21enne è stato investito da almeno un'auto - guidata da un 21enne -, mentre si trovava sulla seconda corsia. Dopo l'impatto è stato sbalzato a metri di distanza e non è escluso che sia stato centrato da altri veicoli. Nonostante la corsa in ospedale, per lui non c'è stato nulla da fare.
Sulla sua morte - ancora inspiegabile - gli interrogativi aperti sono tanti: cosa ci faceva a piedi in tangenziale Isac? Era con qualcuno? Sulla tragedia il pm Francesco De Tommasi ha già aperto un fascicolo per omicidio colposo. I primi riscontri lasciano pensare che non fosse da solo quella notte il 20enne: quindi, se qualcuno era con lui, sarebbe fuggito dopo lo schianto lasciandolo lì.
La sua presenza in seconda corsia - praticamente al centro della carreggiata - lascerebbe invece presupporre che Isac stesse attraversando. Ma perché? Ed è qui che sembra prendere corpo l'ipotesi di una sorta di sfida, di prova di coraggio.
Sul corpo del giovane verrà comunque eseguita l'autopsia, anche per chiarire se avesse assunto alcol o se fosse sotto effetto di sostanze stupefacente. Il tutto mentre investigatori della polizia stradale e inquirenti cercano di trovare ogni dettaglio che possa aiutare a ricosturire gli ultimmi attimi di vita di Isac.