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Cronaca

Strage di Bruxelles, il kamikaze della metro entrò in Italia come calciatore dell’Inter

Khalid El Bakraoui, l'attentatore che si è fatto esplodere nella metro di Maelbeek a Bruxelles, il 23 luglio 2015 sbarcò a Treviso usando il nome di Ibrahim Maaroufi, ex nerazzurro

Aveva già in mente di diventare un martire. Stava aspettandolo soltanto il momento giusto per portare a termine il suo jihad. E per questo, nei suoi tanti spostamenti, evitava sempre di usare il suo vero nome, già conosciuto alle forze dell’ordine di mezzo mondo. Anche al momento del suo passaggio in Italia, tappa “obbligata” verso la Grecia, si era finto qualcun altro. E non qualcuno a caso. 

Khalid El Bakraoui, il kamikaze che il 22 marzo scorso si è fatto esplodere nella metro di Maelbeek a Bruxelles, al momento del suo transito in Italia - avvenuto il 23 luglio dello scorso anno - era entrato nel Paese come Ibrahim Maaroufi, ex calciatore dell’Inter di Roberto Mancini nel biennio 2006-2007. 

Secondo SkyTg24, che ha consultato alcuni documenti dell’antiterrorismo, l’attentatore che ha seminato morte e distruzione in Belgio era atterrato alle 8.25 del 23 luglio a Venezia con un volo Ryanair proveniente da Bruxelles. Il biglietto lo aveva comprato con una carta d’identità intestata ad un altro uomo, mentre al check in aveva usato un documento d’identità del Belgio, proprio a nome di Maaroufi, il calciatore belga naturalizzato marocchino che in Italia ha avuto esperienze anche con Vicenza e Paganese. 

La mattina dopo, alle sei, El Bakraoui era poi salito su un volo Volotea direzione Atene per terminare il suo viaggio a Patrasso, dove - una settimana dopo - sarebbe arrivato Salah Abdeslam, l’uomo coinvolto nelle stragi di Parigi e arrestato proprio a Bruxelles pochi giorni prima degli attentati all’aeroporto e in metropolitana. 
 

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