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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

Milano: un popolo di ciclisti, senza le piste ciclabili

Il Comune promuove la “Settimana Europea della Mobilità”: il bike sharing è un successo e l’80% dei milanesi possiede una bici. Ma la situazione delle piste ciclabili è ben diversa: solo brevi tratti, che spesso sono in pessime condizioni o ostruiti dalle macchine

pista1_1Ieri al Comune di Milano è stata presentata la “Settimana Europea della Mobilità”, che si svolgerà in città dal 16 al 22 settembre. “Aderiamo (nda: per la prima volta) a questa manifestazione con un programma di eventi per sensibilizzare i cittadini sul tema della mobilità. Le modifiche dei comportamenti individuali possono dare un contributo determinante alla riduzione dell’inquinamento a beneficio dell’ambiente e della salute dei cittadini” ha detto l’Assessore alla Mobilità, Traporti e Ambiente Edoardo Croci.

Durante questi sette giorni, il Comune di Milano e la Provincia hanno organizzato una serie di eventi: biciclettate per le vie del centro, visite guidate a piedi dei musei liberty, caffè e cappuccino gratuito a chi va a lavorare in bici al posto di usare l’auto.

Qui tutto il programma dettagliato delle iniziative


La mobilità alternativa è fondamentale per la soluzione dei problemi di traffico e di smog delle città. Sono considerati “mobilità alternativa” tutti quei mezzi che hanno un impatto o minimo sull’ambiente e la salute dei cittadini. Per il Comune di Milano rientrano in questo gruppo iniziative come: potenziamento dei mezzi di trasporto, introduzione del car sharing, bike sharing e pedibus tra gli altri.

E proprio il servizio di bike-sharing sembra uno degli esperimenti più riusciti dell’amministrazione locale, un vero successo per Milano, con lo scopo di disincentivare l’utilizzo delle automobili in città. In soli 10 mesi infatti, il servizio BikeMi, gestito da Clear Channel, è arrivato ad avere 11mila iscritti e 36mila prelievi di biciclette giornalieri. “Proprio in occasione della settimana della mobilità europea” precisa Croci “sarà inaugurata alla presenza del sindaco la centesima stazione”. Senza contare che, secondo il Comune, anche senza questo servizio pubblico l’80% dei milanesi possiede una sua bicicletta.

Considerando quindi lo sforzo del Comune per fornire i cittadini della biciclette, com’è la situazione delle piste ciclabili, fondamentali per utilizzare le due ruote in sicurezza? Una piccola indagine cittadina ci ha portato a scoprire brevi tratti riservati al traffico esclusivo delle biciclette. Purtroppo questi mini-percorsi sono spesso occupati dalle macchine parcheggiate o in condizioni particolarmente disastrate.

Di piste ciclabili, dopo un breve giro cittadino, abbiamo trovato non più di 500 metri tra Sant’Ambrogio e il Parco Solari, in Via Olivetani, un altro tratto in Via Settembre e in Via Morgagni. Non sono chiaramente le uniche piste disponibili in città, ma tutte sembrano avere un tratto in comune: sono brevi e si riversano poi nel traffico cittadino, rendendo la circolazione del ciclista difficile ma soprattutto più pericolosa.

Il Comune di Milano però non ha intenzione di stare con le mani in mano, soprattutto in vista di Expo 2015, dove l’Italia e Milano dovranno mostrare “il loro lato migliore” e ha in programma una implementazione delle piste ciclabili: “Entro la fine del nostro mandato” precisa Croci “è nostra intenzione raddoppiare la superficie percorribile disponibile di piste ciclabili, portandola a 130km”.

Abbiamo chiesto a Marco Menichetti, esperto di politiche per la mobilità dei VAS, la sua opinione sulla “Milano in bicicletta”: “Milano al momento non è certo una città bike-friendly”. Riconoscendo all’amministrazione pubblica il merito di aver spinto sul bike-sharing  e altre forme di mobilità alternativa negli ultimi mesi, Menichetti ritiene che la strada per lo sviluppo dell’uso della bicicletta in città, debba essere diversa.

“Oltre ad una ovvia implementazione delle piste ciclabili, noi siamo convinti che Milano dovrebbe prima di tutto far partire delle stazioni di bici o parcheggi per queste ultime nelle stazioni di interscambio (come per esempio le metropolitane, le stazioni ferroviarie). Faccio un esempio pratico, la ristrutturazione della Stazione Centrale è costata oltre 100 milioni di euro, ma il progetto non contempla neanche una rastrelliera o un posto per le biciclette”.

Di seguito le immagini delle piste ciclabili

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