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Cronaca Precotto / Via Bernardo Rucellai

Il laboratorio a Milano e la "cucina" con 3 milioni di euro di cocaina ed eroina

Un laboratorio di droga scoperto in via Rucellai a Milano. Due persone in manette

Più della droga in sé, in quella casa c'era un particolare che ha subito confermato come quella "cucina" fosse decisamente attiva. Tra l'eroina, la cocaina e la novalgina - utilizzata proprio per lavorare la "bianca" - c'erano la bellezza di 160 chili di sostanza da taglio: una quantità che, evidentemente, serviva per "trasformare" tanti, tanti chili di droga. Un'operazione che passava per le sapienti mani di un 46enne albanese, regolare in Italia e con precedenti per sfruttamento della prostituzione, adesso finito in cella. A fermarlo nei giorni scorsi sono stati gli agenti del commissariato Garibaldi Venezia, che hanno portato in cella lui e un suo connazionale 27enne, un "cavallino" sorpreso con un chilo di eroina. 

Gli uomini della squadra investigativa sono arrivati a loro dopo che una fonte confidenziale ha segnalato un uomo sui 40, 45 anni attivo come spacciatore tra Loreto e viale Monza. Con una settimana di appostamenti e controlli continui, i poliziotti - anche grazie all'intuito e alla memoria fotografica di un agente - hanno individuato il 46enne come il loro possibile obiettivo e hanno cominciato a tenerlo d'occhio, scoprendo che effettivamente viveva in viale Monza, insieme alla moglie e alle tre figlie. 

Una sera, sempre senza sapere di essere seguito, il 46enne è uscito dall'appartamento, è salito in auto e ha parcheggiato di nuovo in viale Monza. Poi, continuando a guardarsi intorno, ha percorso poche centinaia di metri a piedi ed è entrato in un condominio di via Rucellai, passando dal retro. Trascorsi quindici minuti, l'uomo è uscito, è risalito in macchina ed è tornato sul vialone che collega Milano all'hinterland nord, dove è stato raggiunto da una seconda persona, che ha preso uno zainetto rosso e si è allontanato. 

A quel punto, i poliziotti sono entrati in azione. Due hanno fermato il "cliente" - proprio il 27enne -, che è stato trovato in possesso di un chilo di eroina appena acquistata e altri hanno bloccato il 46enne, ancora nella vettura e con 2mila euro in un sacchetto, l'acconto per la "partita" appena venduta. Addosso gli agenti gli hanno trovato un mazzo di chiavi che, nonostante la reticenza dell'uomo, li ha condotti dritti dritti a un bilocale di via Rucellai. Bilocale che, in realtà, era stato trasformato in un perfetto laboratorio per trattare la droga. 

Dentro gli investigatori hanno sequestrato 19 chili di cocaina e 20 di eroina - che sul mercato al dettaglio avrebbero fruttato fino a 3 milioni di euro -, oltre che grandi quantità di novalgina e più di 150 chili di sostanza da taglio. Dall'abitazione sono anche saltati fuori poco più di 3mila euro in contanti, frullatori, fornetti e piastre con dei marchi - "Prada", "Louis Vuoitton", "Hd" - utilizzati verosimilmente per marchiare la droga e distinguerla in base al grado di purezza. 

Il 46enne, per sua stessa ammissione, ha confessato di essere pagato tra i 4 e i 5mila euro al mese soltanto per custodire e lavorare lo stupefacente e per effettuare delle consegne. Il prossimo passo dei poliziotti sarà capire da chi. 

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