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Cronaca

Milano, laboratorio di documenti falsi per il reddito di cittadinanza: 2 arresti e una denuncia

A scoprirlo la polizia di Stato nella serata di giovedì 11 febbraio, in via Cividale del Friuli, zona Forze Armate

Stampanti, computer, materiale per plastificare e una plancia tagliacarte. Era allestito con tutto il necessario il laboratorio clandestino che in zona Forze Armate  a Milano, forniva documenti falsi per ottenere il reddito di cittadinanza. La polizia però lo ha scoperto e ha arrestato due uomini e denunciato una donna, tutti di nazionalità romena e con precedenti.

A destare i primi sospetti che hanno innescato una vera e propria indagine, era stato il continuo via vai che nell'ultimo periodo si era registrato fuori da un appartamento in Cividale del Friuli. Nella serata di giovedì gli agenti della polizia di Stato sono intervenuti sul posto, notando subito come un uomo all'esterno dello stabile guardasse nervosamente il telefono, come se stesse aspettando qualcuno.

I poliziotti l'hanno sottoposto a un controllo per poi nel suo appartamento, dove sosteneva di avere i documenti. Ma una volta al'interno dell'abitazione un secondo uomo è stato subito colto il flagrante mentre stava visualizzando al pc il file di un documento di identità romeno in fase di formazione. A quel punto è scatta una perquisizione, che ha permesso di trovare i materiali che venivano utilizzati per produrre documenti falsi.

Il laboratorio di falsi per il reddito di cittadinanza

Nell'appartamento, in particolare, sono state rinvenute numerose fototessere e documenti falsi intestati a diverse persone, tre computer, tre stampanti, una plancia tagliacarte, materiale per la plastificazione e stampa fotografica, un pacco di schede sim prepagate e 2mila euro in contanti.

Mentre era in corso il controllo, in casa è arrivata una 27enne, che poi è risultata essere 'una collaboratrice nella fabbricazione dei falsi': nelle fototessere di alcuni documenti rinvenuti figurava proprio il suo volto. In diverse chat con i due uomini sul suo smartphone, inoltre, la giovane donna aveva scambiato diverso materiale fotografico e documentale, come atti d'attribuzione di codici fiscali. Per lei - che ha precedenti per falso e riscuoteva il reddito di cittadinanza - è partita una denuncia.

Analizzando i cellulari dei due uomini, poi, sono stati trovati file con attestazioni di soggiorno e documentazione utile all'ottenimento del reddito di cittadinanza. A quel punto entrambi sono stati arrestati per possesso e fabbricazione di documenti d’identificazione falsi. Si tratta di un 29enne, che si trovava già agli arresti domiciliari proprio nell'abitazione-laboratorio e ha numerosi precedenti per reati contro il patrimonio; e di un 19enne, anche lui con precedenti penali e già arrestato a gennaio nel Varesotto quando, con documenti falsi, stava tentando di inoltrare la richiesta di reddito di cittadinanza in un ufficio postale.

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