Ecco come rubano gli zaini a Milano: la tecnica (video)
La Sesta sezione della Mobile ha arrestato tre persone nel giro di poche ore
Si sono finti turisti per confondersi tra i clienti dei locali e rubare lo zaino di uno di loro, scambiandolo con un altro zaino. Una tecnica che ha permesso di ingannare la vittima ma non ha ingannato gli agenti della Squadra Mobile di Milano, Sesta Sezione. I poliziotti sono così riusciti a mettere le manette ai polsi di una coppia di peruviani: 40 anni lui, 23 lei. Un doppio arresto che si somma a quello fatto poche ore prima, nella giornata di lunedì.
Gli agenti della Sesta Sezione, in considerazione dei furti con destrezza denunciati all'interno di attività di ristorazioni e commerciali, nelle aree urbane più affollate, sono impegnati da tempo in servizi quotidiani del controllo del territorio appositamente disposti dalla questura.
I due peruviani sono stati arrestati in zona Porta Venezia. Verso le 18, in via Melzo, angolo via Malpighi, i poliziotti hanno notato un uomo e una donna che, confondendosi con la normale clientela, si è piazzata nelle vicinanze dei tavoli all'esterno, con il chiaro intento di approfittare delle circostanti favorevoli, per commettere il furto.
Il video dei furti nei locali: la tecnica
La coppia prima si è fermata fuori dal locale. Dopo aver notato un tavolo vuoto posto a fianco di quello occupato da un gruppo di ragazzi che stava consumando un aperitivo, si sono seduti. Senza perdere tempo il 40enne ha scambiato il proprio zaino con quello della vittima – un 28enne milanese – mentre la ragazza 23enne si è seduta davanti al complice per fare da palo, sincerandosi di non essere osservati da nessuno.
Con lo zaino in mano, i due si sono alzati dal tavolo per tentare di allontanarsi in direzione viale Piave dove sono stati fermati dalla polizia di Stato. Nella borsa c'erano un pc, oggetti personali e altro materiale informatico. Per i due, con precedenti per furti con destrezza commessi a Roma, è scattato l'arresto per furto in concorso. Sono stati anche deferiti all'autorità giudiziaria perché non hanno rispettato un precedente ordine del questore: quello di lasciare il territorio italiano.