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Cronaca Città Studi / Piazza Gian Lorenzo Bernini

Piazza Bernini, lavori a spron battuto. Ma i soldi dei box?

Chi ha investito denaro nei box che sarebbero dovuti sorgere ancora sta aspettando i soldi. E non ci sono 'speranze' all'orizzonte

Dopo anni di lavori, finalmente in piazza Bernini qualcosa si sta muovendo. A gennaio 2013 infatti il Comune ha fatto sapere che in pochi mesi finalmente la piazza sarà “restituita ai cittadini”. Sul sito dell’amministrazione a riguardo si legge: «E' iniziato l’allestimento del cantiere per la riqualificazione di piazza Bernini. Dopo i lavori sui sottoservizi, terminati prima delle festività natalizie, prende il via l’intervento in superficie, che avrà una durata di circa 4 mesi per un costo di circa 500mila euro».

Molti cittadini della zona si dicono contenti della ripresa dei lavori in quanto finalmente la piazza sarà agibile sia per i pedoni che per le macchine che in questi anni sono stati ostacolati da impalcature e deviazioni. Ma non tutti sono di questo parere: ci sono infatti molte persone che anni fa avevano investito del danaro per acquistare i box che sarebbero dovuti sorgere in piazza Bernini e che tutt’oggi stanno aspettando.

La questione è però molto complessa: sono circa 25 anni che è stato avviato l’iter burocratico che avrebbe dovuto portare alla costruzione di circa 150 box, oggi non ancora edificati. «Nel marzo 2012, la Giunta aveva deliberato la prosecuzione dei lavori del parcheggio di piazza Bernini, imponendo però al concessionario condizioni molto stringenti sui modi e sui tempi di esecuzione dei lavori – si legge ancora sul sito del Comune -. A fine giugno, dopo aver accertato che i termini dell’accordo non erano stati rispettati, la Giunta ha sancito con apposita delibera la risoluzione della convenzione e quindi lo stop definitivo al parcheggio». 

Lavori piazza Bernini © Brambilla/MilanoToday

Il provvedimento ha consentito all’Amministrazione comunale di riprendere in carico la piazza e preparare un nuovo progetto di riqualificazione: progetto che ha già acquisito i pareri favorevoli del Consiglio di Zona 3, del Comitato tecnico e della Commissione Paesaggistica. Angelo Scotto, uno dei soci della cooperativa Città Studi Nuova, vede però in modo diverso la questione: «Il comune si è comportato in maniera assolutamente inqualificabile e vergognosa. Prima ha dato il via libera alla costruzione - ha spiegato -. Pochi mesi dopo si è "inventato" una violazione degli accordi (e la violazione sarebbe consistita nel fatto che una persona non gradita al comune avrebbe parlato ad una assemblea pubblica della cooperativa). E nonostante l’insussistenza di questa violazione l'ha usata per cancellare il parcheggio addirittura asserendo che, vista la gravità del gesto, il Comune non sarebbe tenuto a rispettare le clausole del contratto che lo obbligavano a risarcire i soci nell'eventualità che cancellasse il parcheggio».

In questa lunga e complessa vicenda vi è anche un ricorso al Tar - Tribunale amministrativo regionale - da parte della cooperativa, la cui sentenza, inizialmente prevista per febbraio, si avrà il prossimo giugno. Questa vicenda se da una parte è conclusa, in quanto i lavori di riqualificazione della piazza sono partiti e stanno proseguendo con rapidità, dall’altra però i cittadini che hanno investito il loro danaro per i box (che a questo punto non saranno più edificati), stanno aspettando di essere risarciti.

«In tutti gli incontri fatti con l'ex-assessore Castellano e con i suoi funzionari ci è stato sempre detto e ripetuto che la loro priorità è che i soci riottengano i soldi versati - ha continuato Angelo Scotto -, come la cooperativa riuscirà ad ottenerli non è affar loro. Dal momento che, come il nostro ricorso al Tar dimostra, noi siamo convinti che il Comune abbia ampie responsabilità su quanto è accaduto, non possiamo accettare una risposta simile. Comunque sia la priorità della cooperativa va ovviamente al rimborso dei soci, ma la questione in verità non è semplice, in quanto la cooperativa per risarcire i soci ha bisogno di liquidità subito, ma in questo periodo e soprattutto per una cooperativa costretta a stare ferma per anni non sarà facile ottenerla. La cooperativa ha ancora dei box nei parcheggi completati in Facchinetti e Dalmazia, si è già pianificato di destinare i proventi di quelle vendite al rimborso dei soci di Bernini, ma i box non si vendono così velocemente e quindi non rispondono alla logica di liquidità immediata che sarebbe necessaria».

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