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Cronaca

Lavori viale Abruzzi, tra disagi, tempi infiniti e paure: "Perdiamo tutti i clienti"

Viaggio nel "maxi cantiere" che dovrebbe finire nel 2013. A un netto vantaggio per i mezzi pubblici, si contrapporrà una drastica riduzione dei parcheggi. E, secondo molti, degli affari dei commercianti

Sono migliaia i milanesi che ogni giorno utilizzano come mezzo di spostamento la linea filoviaria 92 che dalla stazione di Bovisa aggiunge viale Isonzo. Attraversando una zona densamente abitata, la 92 collega direttamente il nord e il sud della città. Da mesi il tratto di linea che comprende viale Abruzzi, all’altezza di via Piccinni, viale dei Mille, viale Piceno, largo marinai d’Italia fino a piazza Cappelli, è interessato da lavori volti alla costruzione della corsia preferenziale che consentirà alla filovia di non incappare più nel traffico privato, in rallentamenti, ingorghi e forti ritardi.

Lavori infiniti in viale Abruzzi © Brambilla/MilanoToday

I lavori di costruzione della corsia preferenziale sono iniziati nell’agosto 2011 e si prevede che termineranno ad agosto 2013. Sin da subito sono state molte le proteste sollevate dagli abitanti della zona. Uno dei problemi più rilevanti è che la corsia centrale della carreggiata da sempre è stata sede di centinaia di parcheggi. «Con questa nuova corsia sono stati eliminati circa 900 parcheggi», spiega Giuliano, un cittadino residente in viale Abruzzi da 15 anni.

«La sera, quando torno dal lavoro ci metto una buona mezz'ora a trovare parcheggio per la mia macchina (una piccola utilitaria a quattro posti ndr), è davvero stressante! Io capisco che è necessaria la corsia, mia moglie e mia figlia ogni giorno prendono la 92 e a causa dei continui ritardi sono costrette a partire da casa circa mezz'ora prima rispetto all’orario solito, ma credo che bisognerebbe venire incontro anche agli automobilisti. A questo punto credo che sarò costretto a comprare un box privato».

Fin dall’avvio della fase di cantiere il Comune e MM, l’azienda a cui è stata affidata la direzione dei lavori, hanno individuato soluzioni alternative per la sosta delle auto, ma da quanto dicono i residenti della zona queste non bastano per tutti. I commercianti lamentano inoltre un grosso calo di vendite. «Le persone non si fermano più in viale Abruzzi per fare compere, in quanto non riescono a trovare parcheggio nei pressi dei negozi», spiega Fabiola Milonetti, presidentessa del comitato Abruzzi-Piccinni che da tempo si occupa della questione.

«Un altro grosso problema sorto con questi lavori – continua – è che in viale Abruzzi, all’altezza dell’incrocio con via Plinio, non è stata costruita una rotonda, ma un’orbita ellittica che però crea molto traffico perché la carreggiata si restringe a una sola corsia. In questi mesi abbiamo raccolto più di trecento firme dei residenti che protestano un intasamento assurdo che non terminerà con la fine dei lavori anzi, aumenterà ancora perché le macchine che girano a sinistra non potranno più aspettare il semaforo verde sulla corsia preferenziale della 92, come fanno oggi, ma dovranno retrocedere e ciò causerà ulteriore traffico e rumore».

Residenti e comitato vorrebbero che in corso d’opera si modificasse il disegno della piazza per evitare gli enormi disagi di oggi. Un’ulteriore difficoltà affrontata dal comitato è quella delle vibrazioni: «Da sempre chi abita i civici di viale Abruzzi che vanno dal 27 al 33 ogni volta che passa un autobus o un mezzo pesante sentono delle vibrazioni fortissime tali da far muovere i lampadari e le ante degli armadi – continua Fabiola Minoletti -. A riguardo chiediamo che siano eseguiti adesso gli opportuni accertamenti nella zona sottostante il tratto stradale interessato dai lavori, in modo da risolvere una volta per tutte questo problema».

I disagi continuano anche lungo viale dei Mille fino a piazzale Dateo. «Questa è una bella zona, è ben fornita dai mezzi, ma questi lavori la stanno momentaneamente rovinando», protesta infine Annalisa, una studentessa calabrese da poco trasferitasi in viale dei Mille. «Se avessi capito prima queste difficoltà, non avrei affittato la stanza in questa zona».

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