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Cronaca Stazione Centrale / Piazza Duca d'Aosta

Mamma e figlia "molestate da un immigrato": leghista lo minaccia con la pistola in Centrale

Si tratta, riferisce il Corriere, di Massimiliano Codoro, candidato della Camera alla Lega

Avrebbe visto la sua compagna e la figlia di lei terrorizzate e in lacrime. Così, si sarebbe fatto raccontare cosa era accaduto soltanto poco prima e avrebbe deciso di risolverla a modo suo. 

Massimiliano Codoro - imprenditore milanese di cinquantuno anni e candidato alla Camera per la Lega alle ultime elezioni politiche - avrebbe affrontato e minacciato con una pistola un immigrato in stazione Centrale lunedì pomeriggio a Milano. 

A rivelarlo è Gianni Santucci, che sul Corriere della Sera scrive: 

La vicenda è stata presa in carico dagli investigatori della Polfer della Centrale ed è a loro che Codoro ha spiegato che era andato in stazione per aspettare la compagna e la figlia. All’arrivo, le avrebbe trovate in lacrime, sotto choc, molto preoccupate perché, a quanto hanno raccontato, poco prima sarebbero state infastidite e molestate da un uomo, del quale hanno dato anche qualche descrizione, che avrebbe palpeggiato la ragazzina.

Raccolto lo sfogo delle due, Codoro - il condizionale è d'obbligo - sarebbe andato su tutte le furie e sarebbe andato personalmente a cercare il molestare.

Alla fine della "caccia", avrebbe affrontato un immigrato - non è chiaro se si trattasse del presunto colpevole - e gli avrebbe puntato contro una pistola. 

Spiega ancora il Corriere

Stando ai primi accertamenti, sembra assolutamente da escludere che l’uomo abbia avuto un qualsiasi motivo legittimo per estrarre la pistola in strada, tra l’altro di fronte a molte persone. Il gesto per qualche minuto ha creato una situazione di allarme, come accade per tutte le segnalazioni al 112 che riguardano armi e, in particolare, in una zona sensibile come la stazione Centrale di Milano.

Le indagini della Polfer proseguono e la posizione di Codoro è ora al vaglio degli investigatori, così come è al vaglio il futuro del suo porto d'armi. La Corte d'Appello di Milano ha poi dichiarato la non punibilità di Massimiliano Codoro per particolare tenuità del fatto.
 

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