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Cronaca Castello / Piazzale Luigi Cadorna

Trenord: il caso dei macchinisti che ritardano per essere pagati di più

I sindacalisti parlano di casi isolati

Farebbero arrivare i treni in ritardo per accumulare accrescere il loro stipendio. Sarebbe questo il meccanismo perverso messo in atto da alcuni macchinisti di Trenord. In tutto si parla di 25-30 furbetti su 1.200 macchinisti.

Il caso è esploso dopo la denuncia di tre macchinisti della Milano-Cremona-Mantova. "Su questa linea, ogni volta che un treno accumula 20 minuti di ritardo ci fa guadagnare 13 euro. La puntualità non è redditizia per il nostro stipendio".

Una tesi confermata anche dall’ad di Trenord, Cinzia Farisè, che - come scrive il Corriere.it - ora vuole cambiare il contratto di lavoro per cancellare il paradosso che incoraggerebbe i "macchinisti lumaca": "Riteniamo - ha affermato Farisè - che le cause di ritardo siano altrove, ma abbiamo il dovere di rimuovere ogni alibi".

Si tratta nello specifico di un raggiro del contratto di lavoro aziendale del 2012, dato che l’articolo 54 "premia" con più soldi chi più lavora. Un danno per Trenord e per tutti i pendolari lombardi.

Per questa ragione è in corso una trattativa con i sindacati per eliminare tale articolo dal contratto. "Questo è un sistema da ribaltare, perché da 31 mesi divide i ferrovieri di Trenord, provocando ritardi cronici e soppressioni dei convogli", spiega al Corsera Adriano Coscia, segretario regionale dell’Orsa, sigla sindacale che non solo non ha mai firmato il contratto aziendale, ma si è opposta con tredici scioperi dall’estate del 2012.

Rocco Ungaro (Filt Cgil Lombardia) ha dichiarato: "Se l’azienda ha rilevato delle irregolarità si rivolga alla magistratura". 

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