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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Magenta

Magenta, sull'antimafia è scontro tra il sindaco e la "Carovana"

L'associazione attacca la giunta, che controbatte: "Mai più con loro"

Durissimo scontro tra la "Carovana antimafia" e l'amministrazione di Magenta. L'associazione lamenta il fatto che il comune non abbia aderito a un progetto sulla legalità elaborato insieme a Libera, composto da sei incontri-lezioni nelle scuole, motivando il diniego - secondo l'associazione - per carenza di fondi. Peccato che, nel frattempo, il comune abbia avviato un percorso simile a cura di Bruno Santopaolo, segretario lombardo del Coisp, il sindacato delle forze di polizia noto recentemente per avere organizzato una manifestazione a sostegno dei poliziotti davanti alla casa della madre di Federico Aldovrandi, a Ferrara, provocando un generale sdegno.

Il comunicato di Carovana antimafia è pesante come un macigno: "Prendiamo le distanze più nette - si legge - e non siamo più disponibili a discutere di legalità e mafia con detta amministrazione".

Pronta la risposta del comune di Magenta, che rigetta in toto le accuse ricordando che sia Santopaolo sia l'amministrazione magentina si sono dissociati dalla manifestazione ferrarese di alcuni iscritti al Coisp, e che Santopaolo è un "funzionario dello Stato" ed in passato anche assessore alla sicurezza proprio a Magenta. Nel merito degli incontri proposti da Carovana antimafia, il sindaco Marco Invernizzi precisa invece che la giunta lo ha finanziato ma poi "i signori della Carovana pretendono che si organizzi subito nelle scuole": cosa impossibile perché alle scuole qualunque progetto può solo essere proposto, poi decidono loro in autonomia e, soprattutto, poiché le programmazioni si fanno a inizio dell'anno scolastico, probabilmente il tutto sarebbe stato rimandato al 2013-2014.

Caustico il commento finale di Marco Invernizzi: "Siamo noi a non voler più collaborare con questi signori dopo che, avendo gli stessi chiesto e ottenuto il patrocinio nostro e la disponibilità gratuita del Teatro Lirico, non hanno concesso la parola al sindaco dal palco, nemmeno per un saluto. Allora, loro ci hanno sempre chiesto, e ottenuto; non siamo mai stati noi ad andarli a cercare. Anche le parole usate da questi signori, violente come la violenza che dicono di voler combattere, dimostrano la scarsa propensione degli stessi al rispetto delle idee altrui. A una loro serata c’era scritto: il silenzio è mafia. Avrebbero però dovuto aggiungere: la parola però la diamo solo a chi vogliamo noi".

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