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Cronaca via fleming

Dimesso da psichiatria, uccise vicina di casa: assolti i medici

I due psichiatri non potevano far altro che lasciarlo andare a casa: questo il verdetto. Era stata infatti esclusa la pericolosità sociale dell'uomo

Uccise una vicina di casa pochi giorni dopo essere stato dimesso dal reparto di psichiatria del San Carlo: ora i due medici sono stati assolti da un giudice. La vicenda è triste e risale al 2007, quando Gabriella Pozzan, 72enne, fu appunto uccisa a coltellate da un uomo (N.P.) quasi coetaneo, affetto da mania di persecuzione. N.P., in particolare, era convinto che la vicina gli facesse il malocchio.

Pochi giorni prima, l'uomo era stato dimesso dall'ospedale: i medici che lo avevano in cura avevano ritenuto che le sue condizioni fossero compatibili con una vita libera, e lo avevano affidato al centro di salute mentale. Per questa ragione i due psichiatri sono stati processati per concorso di colpa nell'omicidio dell'anziana.

Ma ora i due medici sono stati assolti. Come riferisce il Giorno, il paziente aveva manifestato di avere superato la "fase acuta" e quindi non era più possibile trattenerlo forzatamente in ospedale. Così ha affermato anche una perizia disposta dal giudice e portata al processo, che riporta la diagnosi da cui è assente la valutazione che N.P. fosse socialmente pericoloso. Inoltre, non opponendosi alle cure mediche, non poteva essere sottoposto al trattamento sanitario obbligatorio (Tso).

L'omicidio di via Fleming dunque non poteva assolutamente essere previsto dagli psichiatri del San Carlo. Quanto all'assassino, subito dopo il delitto era stato portato in un ospedale psichiatrico-giudiziario dove morì qualche anno dopo.

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