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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

La "resurrezione" di Malpensa: torna ai livelli pre abbandono di Alitalia

Lo scalo varesino diventa il primo "non hub" europeo e Milano è la decima città europea in assoluto per numero di collegamenti, frequenza, prezzi e servizi

L'aeroporto di Malpensa, dopo anni di 'crisi', si prende la sua rivincita. Secondo una ricerca sul trasporto aereo, è stato sostanzialmente recuperato il gap creato dall'addio di Alitalia. E diventa nettamente il primo aeroporto europeo tra i "non hub", cioè tra quelli che non fanno da vera e propria base ad un vettore. L'indice di accessibilità di Milano è di 32,7, tutto grazie a Malpensa perché Linate non ha voli intercontinentali. Si tratta di un indice normalizzato, nel senso che viene posto 100 il valore della città meglio classificata (Londra in questo caso). L'indice valuta il numero di destinazioni, la frequenza dei collegamenti, il prezzo del trasporto e altri parametri.

Tra i non hub, come detto, Milano è la prima città europea. La seconda e la terza, Manchester e Barcellona, si collocano a valori più bassi: 17,7 e 17,2. In generale invece Milano è decima, un ottimo risultato anche perché "recupera" sostanzialmente l'accessibilità che Malpensa aveva quando era un hub di Alitalia. 

Ma a che cosa è dovuta la rinascita? Fondamentalmente a due fattori: primo, la "sinergia" che si è venuta a creare tra i vettori low cost, prima tra tutte Easyjet con una quota del 35% del traffico aereo sullo scalo varesino, e i voli a lungo raggio. In pratica, si è sviluppata la prassi di prendere un volo low cost, fare scalo a Malpensa e poi viaggiare verso altri continenti. Secondo, il recupero di alcuni collegamenti diretti (sempre a lungo raggio) che erano andati perduti, come Abu Dhabi, Toronto, Miami, Tokyo e altri. 

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