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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Niguarda / Viale Ca' Granda

Violenze sessuali all'ospedale Niguarda: ragazzina anoressica vittima del maniaco

Si chiama Raffaele Sarcina è stato riconosciuto dalla vittima, dagli operatori e da altre pazienti con quasi assoluta certezza, secondo gli agenti del Commissariato Greco Turro

Era un habitué dell'ospedale. In molti lo conoscevano perché spesso gironzolava per reparti e corridoi. Lì, nel 2002, aveva abusato sessualmente di una paziente psichiatrica - fatto per cui aveva scontato quattro anni e qualche mese di prigione - e lì, il tre febbraio, ha molestato una ragazzina ricoverata per anoressia all'interno di un bagno.

Si chiama Raffaele Sarcina, è un disoccupato italiano di quarantacinque anni che vive con il padre nel comune di Somaglia, in provincia di Lodi. È stato riconosciuto dalla vittima, dagli operatori e da altre pazienti con quasi assoluta certezza, secondo gli agenti del Commissariato Greco Turro che lo hanno arrestato venerdì otto aprile, dopo avergli dato appuntamento al bar del nosocomio con una escamotage.

Mercoledì tre febbraio, dopo pranzo, nel centro per "Disturbi del comportamento alimentare", succede l'impensabile. Sarcina - che alcune pazienti sostengono di aver visto passare per i corridoi lanciando baci "affettuosi" a ciascuna di loro - pedina una ragazza e poi la sorprende mentre è in bagno. Le urla della giovane non le sente nessuno. Il wc è infatti situato in fondo ad un lungo corridoio, ed in mezzo c'è una porta. Lui si spoglia, la tocca, e prova a violentarla. Lei si dimena, piange, e nonostante la sua esile corporatura riesce a divincolarsi e a fuggire. Il maniaco accenna un inseguimento ma cambia idea e fa perdere le sue tracce mentre la paziente viene soccorsa dal personale medico.

Le indagini, coordinate dal pm Pietro Forno, iniziano immediatamente. Dalle immagini delle telecamere poste in ospedale, i poliziotti ricostruiscono i fatti e individuano subito il colpevole. L'uomo, che all'epoca della prima violenza, abitava in zona Niguarda, secondo quanto ha spiegato la dirigente del Commissariato, Giorgia Iafrate, "è un personaggio avvezzo a questo tipo di reati". Riguardando i filmati della videosorveglianza si scopre che poche ore prima dell'aggressione, in un altro reparto, l'uomo aveva molestato un'altra ragazza. Episodio per il quale manca ancora una querela ufficiale. Ma c'è il sospetto che le violenze possano essere diverse e si aspettano altre denunce.

Accertata la violenza, si decide di tendere una trappola al soggetto, che nel frattempo è stato 'marcato a uomo' dagli investigatori. Una poliziotta al telefono finge di chiamarsi Angela e di volerlo rivedere in ospedale. Si danno appuntamento in un bar del Nosocomio. Sarcina 'abbocca' in pieno. Quando arrivano le manette, chiede ai poliziotti che lo arrestano "Cosa ho fatto?". Poi però resta lucido e, senza ammettere nulla e senza contestare, sale sulla volante e viene allontanato definitivamente - si spera - dal "suo" ospedale.

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