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Cronaca Cenisio Monumentale / Via Francesco Caracciolo

Caserma Montello: i migranti protestano in strada, poi mandano le richieste in prefettura

Tra le lamentele il fatto che i vestiti "vengono portati via da lavoratori e operatori". Risolto col pagamento immediato il ritardo della "paga giornaliera" di febbraio

Protesta dei migranti ospitati alla caserma Montello di via Caracciolo nella mattinata dell'8 marzo. E' la prima volta da quando circa 300 richiedenti asilo sono ospitati nella struttura, dall'inizio di novembre del 2016. Ci resteranno al massimo fino a fine 2017, poi la caserma verrà chiusa per i lavori e diventerà una sede della polizia.

Gli ospiti della Montello lamentano le cattive condizioni della struttura, in particolare «i bagni rotti» ma non solo: le richieste sono parecchie. E così hanno deciso di scendere in strada per un presidio alla luce del sole. Immediato l'intervento della polizia, ma la protesta è stata pacifica e non c'è stato bisogno di usare la forza. Alla fine è stato trovato un accordo: i migranti redigeranno una lettera e la invieranno in prefettura per elencare le loro richieste.

Quella più urgente, il ritardo nel pagamento mensile di febbraio (il "pocket money", ovvero quello che rimane ai migranti delle 31 euro al giorno incassate dalla Fondazione Fratelli di San Francesco che gestisce la caserma, è stata sistemata con il versamento immediato di quanto dovuto, come riferisce il comitato Zona 8 solidale).

Tra le altre lamentele, alcune riguardano la cucina: i migranti chiedono che il personale sia maggiormente cortese e che venga posizionato almeno un microonde per riscaldare il cibo, «specialmente per chi va a scuola». Si chiede inoltre di migliorare la qualità del cibo. Ma i migranti lamentano anche che i locali doccia sono freddi e che un centinaio di loro, pur vivendo alla Montello da mesi, non è mai riuscito ad avere un appuntamento in questura per l'aggiornamento sulla propria posizione. Infine, stando ai migranti, i vestiti consegnanti per loro sarebbero «portati a casa da lavoratori e operatori».

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