Milano, manifestazione studenti: petardi e fumogeni in centro, scontri con gli anarchici
Il corteo è partito alle dieci da largo Cairoli. Gli studenti in strada contro la "buona scuola"
Il primo momento caldo è andato in scena proprio alla partenza del corteo. Una folto gruppo di anarchici, infatti, ha cercato di “infiltrarsi” nella manifestazione, lasciando la posizione prestabilita per prendere il "cuore" del corteo. I ragazzi sono stato respinti dai militanti dei centri sociali Zam e Lambretta, che hanno dato vita a un vero e proprio servizio d’ordine. I due schieramenti si sono fronteggiati tra di loro e ne è nato un breve parapiglia, con spintoni, schiaffi e pugni. Non si registrano, comunque, feriti.
Piccoli momenti di tensione si sono registrati anche davanti ad Assolombarda - già teatro di una protesta dopo la morte di Abdel Salam, l'operaio ucciso da un camion durante una manifestazione nel Piacentino -, dove sono stati esplosi alcuni petardi.
Fumogeni, invece, sono stati accesi nei pressi del consolato turco, dove i manifestanti hanno lanciato altri petardi e intonato cori contro il presidente Erdogan, definito "assassino". Gli stessi studenti, poi, hanno appeso uno striscione nelle vicinanze per protestare contro l'accordo tra Unione Europea e Turchia.
La protesta, organizzata da unione degli studenti, rete studenti Milano e casc Lambrate, "inonderà le piazze di tutta Italia per dire no alle disuguaglianze - si leggeva nella presentazione della manifestazione -. Vogliamo una legge nazionale sul diritto allo studio perché migliaia di studentesse e studenti, da Nord a Sud, sono esclusi dall'accesso ad un'istruzione gratuita e di qualità".
Lo sciopero, hanno chiarito i promotori, è per dire "no alla scuola-azienda. Vogliamo contrastare un modello di impresa basato sulla competizione e la valutazione punitiva, perché esigiamo una scuola democratica e inclusiva. No ad un'alternanza scuola lavoro come sfruttamento. No alla privatizzazione dei luoghi del sapere, che non permette di valorizzare la conoscenza come strumento contro malessere sociale e negazione dei diritti”.
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