Una dottoressa malata di sclerosi multipla non potrà più operare a Trezzano sul Naviglio. L'Ats ha preso la decisione dopo avere istituito un'apposita commissione per valutare il caso. Ma i trezzanesi sono rimasti a dir poco sconvolti dalla decisione e stanno facendo quadrato intorno alla professionista, difendendola a spada tratta. Apprezzata dai suoi pazienti, la dottoressa ha ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà attraverso il gruppo Facebook "Sei di Trezzano sul Naviglio se..." e pure dal sindaco Fabio Bottero, che si è detto incredulo della vicenda.

Tutto è partito dalla segnalazione, anonima, di un paziente (non si sa se uomo o donna, peraltro), che ha riferito all'Ats della malattia della dottoressa, avanzando l'ipotesi dell'incompatibilità con il lavoro di medico di famiglia. Una segnalazione che praticamente tutti, a Trezzano, bollano come frutto di cattiveria gratuita. 

La stessa dottoressa ha affisso nel suo studio un avviso nel quale annuncia di congedarsi "non per mia volontà, ma per la cattiveria di qualcuno che ha fatto una segnalazione negativa sulla malattia che ho sempre accettato e combattuto". E proprio questa forse è la forza umana della professionista, che molti suoi pazienti le riconoscono: l'umanità. Le ultime parole dell'avviso la mettono pienamente in luce: "Vi ringrazio - scrive la dottoressa - per essere stati miei pazienti, a cui ho creduto di donare un sorriso di forza e coraggio per accettare le malattie senza abbattersi".

All'Ats la dottoressa ha consegnato la documentazione sulla sua malattia, tra l'altro mai nascosta, e da questa documentazione emergerebbe che non soffre di disabilità tali da compromettere l'attività di medico. Per il momento, dunque, parrebbe non esserci via d'uscita diversa. Per il momento.