Inaugurato a Milano il Memoriale della Shoah presso il binario 21 della stazione centrale. Quello stesso binario da cui partivano i "treni della morte" dal capoluogo meneghino verso i campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. La data - come tutti sanno - non è casuale: il 27 gennaio 1945 l'Armata Rossa, mentre procedeva verso Berlino, arrivò ad Auschwitz e scoprì il più grande campo di sterminio della Germania nazista.

All'inaugurazione presenti anche il premier uscente Mario Monti e il suo predecessore Silvio Berlusconi. Tra le altre autorità, il segretario leghista Roberto Maroni, Roberto Formigoni, la leader della Cgil Susanna Camusso, il sindaco Giuliano Pisapia e l'arcivescovo Angelo Scola.

E saranno proprio le parole di Berlusconi a fare maggiormente discutere. Il fondatore del Pdl ha affermato che "per tanti versi Mussolini aveva fatto bene ma il fatto delle leggi razziali è stata la peggiore colpa". Ha poi parlato di "connivenza all'inizio non completamente consapevole" dell'Italia con la Germania. "Non si possono più ripetere quelle vicende che qui iniziarono - ha concluso -, solo mettendosi nei panni dei deportati si può capire quali vortici di tragedia si raggiunsero".

Il premier Monti ha affermato che "il rischio della segregazione e dell'antisemitismo è ancora ben presente" e ha invitato tutti a impegnarsi contro "la distrazione e l'indifferenza, vero nemico oggi. Dobbiamo essere molto attenti, fare in modo che questi focolai, che ogni tanto ritornano, non possano dar luogo a tragedie che l'umanità non deve più vivere".

Al termine della cerimonia la folla ha riservato applausi per Pisapia e la Camusso mentre lasciavano il Memoriale. Fischi invece per Berlusconi e (più tiepidi) per Mario Monti.