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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Non le danno la riduzione mensa perché le figlie hanno cognomi diversi. Poi Milano Ristorazione si scusa

La vicenda surreale di una mamma milanese alle prese con la retta della mensa scolastica per le due figlie

Negato lo sconto a una mamma sulla mensa scolastica delle due figlie perché le bambne non hanno lo stesso cognome. La storia - a lieto fine: Milano Ristorazione ha riconosciuto l'errore - è stata raccontata da Marianna Vazzana sul Giorno. La donna - Giulia Castellini - ha raccontato la vicenda in due post su Facebook. Una vicenda davvero particolare. 

Partiamo dall'inizio. Chi ha due figli che usufruiscono della stessa mensa ha diritto allo sconto del 50% sulla tariffa della prima figlia. Le due bambine di Giulia frequentano due scuole diverse (una materna e una primaria) che però, appunto, usufruiscono della stessa mensa. Ma quando alla madre sono arrivati i bollettini, si è accorta che la riduzione non era stata applicata. Giulia ha quindi telefonato a Milano Ristorazione e si è sentita replicare (in un dialogo anche piuttosto surreale in alcuni tratti, ad esempio «ma i padri sono diversi, giusto? E lei è l'unica madre?») che i cognomi sono diversi e quindi non si sarebbe potuta applicare la riduzione.

Il post su Facebook ha avuto un'ampia risonanza. E così, la mattina del 17 ottobre, Giulia ha ricevuto la telefonata di una impiegata dell'ufficio rette di Milano Ristorazione, che si è scusata rassicurandola che i pagamenti saranno adeguati. E che, naturalmente, le due figlie sono considerate sorelle a tutti gli effetti, non importa se hanno cognomi diversi. 

L'inghippo non era quindi dovuto ad una norma assurda, ma all'incompetenza dell'operatrice, che semplicemente si è sbagliata nel confermare che Giulia non aveva diritto alla riduzione. «Si può sollevare il dubbio che servirebbe più gente competente a rispondere ai call center», scrive Giulia in un secondo post, «perché noi con loro parliamo». A scanso di ulteriori equivoci, sembra che gli operatori del call center siano impiegati del Comune di Milano e non direttamente di Milano Ristorazione. 

«Tutto è bene quel che finisce bene», conclude la mamma milanese: «Le mie figlie, per il Comune di Milano, sono di nuovo sorelle (riferimento all'operatrice del Comune, n.d.r.) e per Milano Ristorazione lo sono sempre state».

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