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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Via Chiasserini, il capannone viene messo in sicurezza dopo l'incendio di rifiuti di ottobre

Le operazioni saranno gestite da Città Metropolitana. Privati diffidati

Sono iniziati i lavori di messa in sicurezza del sito di via Chiasserini, distrutto dall'incendio del 14 ottobre 2018. Il cantiere è stato avviato dalla Città Metropolitana visto che, in tutti questi mesi, i privati (pur diffidati) sono stati inerti, anzi con i ricorsi promossi hanno di fatto impedito l'escussione della fidejussione esistente sull'impianto, costringendo l'ente di Palazzo Isimbardi ad anticipare la spesa delle prime opere per 400 mila euro.

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Nel sito si esercitava una gestione abusiva di rifiuti di diversa natura. Tre giorni prima dell'incendio era stato effettuato un sopralluogo nel capannone, ma questo non era stato immediatamente sequestrato. Per l'incendio, di natura dolosa e che ha provocato la persistenza di fiamme per diversi giorni, è in corso il procedimento penale

Incendio discarica in via Chiasserini

L'incendio in via Chiasserini e le indagini 

Le indagini della polizia e del Noe erano partite proprio la notte del 14 ottobre, quando la discarica di via Chiasserini era andata a fuoco. 

Per domare le fiamme - ha raccontato la pm Alessandra Dolci, capo della Dda - era stato necessario l'intervento di 172 equipaggi dei pompieri, che avevano lavorato quasi per quindici giorni, anche per scongiurare il rischio diossina

Da quel rogo, senza ombra di dubbio doloso, gli investigatori hanno iniziato il loro lavoro e sono arrivati alla Ipb Italia Srl, che aveva preso il capannone in gestione dalla Ipb, assolutamente estranea a ogni vicenda. 

Lavori ad agosto

Per quanto riguarda la messa in sicurezza, si inizierà con la movimentazione dei rifiuti residui (derivati dalla demolizione del capannone incendiato), per poi procedere con la formazione di cumuli e la loro copertura con teli. Attraverso un drone si acquisirà poi la volumetria dei cumuli. Città Metropolitana ha già eseguito la disinfestazione dei rifiuti incombusti, abbattendo così la carica biologica e i conseguenti odori molesti.

Nel mese di agosto l’impresa incaricata, Monaci Demolizioni, provvederà a separare i rifiuti interessati dall’incendio, in particolare smassando il materiale demolito, vale a dire le strutture in cemento armato abbattute per consentire le operazioni di spegnimento dell’incendio da parte dei vigili del fuoco. I metalli presenti saranno separati dal calcestruzzo e gli altri rifiuti saranno ordinati e coperti con teli per impedirne il dilavamento. L’installazione di tre piezometri consentirà di monitorare la matrice acqua nel periodo necessario al ripristino dell’area. Con una rilevazione dall’alto per mezzo di un drone, saranno valutati puntualmente i quantitativi di rifiuti da trattare o smaltire.

A settembre saranno avviate le procedure per smaltire i rifiuti all’interno del capannone. Tale attività, anch’essa finanziata dalla Città Metropolitana di Milano con il fondo di riserva, vedrà il suo completamento entro la fine di novembre. Con gli interventi di agosto e dell'autunno il sito sarà in condizioni di sicurezza sia sotto il profilo ambientale sia per il pericolo di ulteriori incendi.

La sistemazione definitiva dell'area potrà avvenire a valle dell'incasso della fidejussione, i cui tempi dipendono dalla conclusione dei ricorsi promossi dai privati diffidati, o dall'esito positivo della richiesta di contribuzione che in questi giorni sarà inoltrata a Regione Lombardia in merito.

«In questi mesi - ha dichiarato Pietro Mezzi, consigliere delegato all’ambiente - Città Metropolitana ha dimostrato grande capacità organizzativa, che ha permesso di intervenire e di iniziare a porre fine a un problema che si trascinava da tempo. La doverosa indagine della magistratura e i ricorsi del privato contro il provvedimento di escussione della polizza fidejussoria, hanno di fatto impedito di intervenire celermente. Di questo primo risultato, che coincide con l’inizio lavori di lunedì scorso, devo ringraziare i dirigenti e i funzionari della Città Metropolitana di Milano che ancora una volta hanno dimostrato la loro competenza nel gestire una situazione complessa come quella di via Chiasserini».

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