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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Cinque cinesi sequestrano e picchiano un truffatore

Gli avevano consegnato 50mila euro per sbloccare alcune pratiche di immigrazione, ma l'uomo si era intascato i soldi senza fare nulla. Allora il gruppo ha deciso di farsi giustizia da sé

Gli avevano dato un “compenso” di 50mila euro, affinchè lui  - Raffaele L. - provvedesse a sbloccare una pratica di immigrazione. Ma l'uomo, con fare truffaldino – aveva intascato il denaro senza poi mettersi all'opera. Così cinque cinesi hanno deciso di farsi giustizia da soli e sono andati a casa di Raffaele, lo picchiano e lo sequestrano.

Il gip di Milano Enrico Manzi ha convalidato l'arresto, ma ha deciso di non applicare la misura della custodia cautelare in carcere, optando per quella del divieto di avvicinamento alla persona offesa. Il giudice, nel provvedimento, spiega infatti che si tratta di sequestro di persona semplice (e non a scopo di estorsione) e lesioni aggravate. E' un "fatto grave - chiarisce il giudice - per le modalità di esecuzione, ma va considerato che gli indagati hanno agito ritenendosi truffati e sono comunque privi di precedenti anche solo di polizia".

I cinque avevano deciso di rivolgersi ad una sorta di giustizia privata – ha spiegato ancora il gip nell'ordinanza – poiché totalmente sfiduciati sulla “possibilità di chiedere il riconoscimento dei loro diritti con gli strumenti giuridici ordinari. I sequestratori, risulta dal racconto dello stesso denunciante, hanno agito per un fine lecito – ha concluso il gip - resta l'illiceità del sequestro di persona e delle lesioni”.

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