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Cronaca

Truffa con finta eredità, in manette tre ultrasessantenni

Avevano escogitato il modo di truffare le loro vittime, coetanei o pensionati ultrasettantenni. Stamattina all'alba l'arresto da parte della Squadra Mobile di Milano

Il trucco era sempre lo stesso e quattro pensionati erano caduti nella rete: una consistente eredità che faceva da esca per mettere in opera la truffa. Così questa mattina all'alba, gli agenti della squadra mobile di Milano hanno arrestato Gino Mazzeranghi, 60 anni, Antonino Impallomeni, di 63, e Virgilio Signorelli, 74 anni, tutti residenti a Milano, colpevoli di aver raggirato quattro coetanei sottraendo loro dai mille ai 13mila euro a colpo.

La tecnica era semplice e sempre la stessa, una specie di "firma" del gruppo che ha consentito alla polizia l'identificazione. Uno dei "ladri" fermava per strada il malcapitato di turno e si spacciava per un tedesco o uno svizzero che doveva depositare un lascito in beneficenza per volontà del padre defunto. A quel punto entrava in azione il complice che, fingendo di non conoscere il "socio", si metteva in contatto con la persona designata sul testamento che, però, guarda a caso nel frattempo era passata a miglior vita.

  Il trucco era sempre lo stesso: una finta eredità  


Così il ricco nordeuropeo si offriva di lasciare la somma ai due sconosciuti, dietro la promessa di utilizzarla per fini nobili. Per questo la coppia veniva invitata a prelevare somme di denaro in banca per dimostrare di avere disponibilità di denaro.

I colpi sono stati messi a punto dai "nonni truffatori" fra febbraio e ottobre dello scorso anno. Due colpi fallirono per l'intervento di un direttore di banca e di un familiare della vittima designata.

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